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martedì 21 gennaio 2014

Portegnac 9: come nasce un grande Brandy.

Nell’ormai lontano 1987, il giovane Bruno Pilzer venne spedito da un illustre professore di Viticoltura e di Enologia, di nome Attilio Scienza, in Francia, nelle zone di Cognac e Armagnac, con il preciso compito di imparare la distillazione del vino e i segreti dell’invecchiamento del distillato. Naturalmente il tutto era da farsi in pochi giorni. Potrebbe sembrare oggi una favola, o una pazzia, ma è proprio così che Pilzer imparò l’arte della distillazione del vino; anzi imparò anche qualche piccolo segreto in più sulla preparazione del vino base, ricevendo in aggiunta preziose informazioni sull’ invecchiamento. In effetti la missione fu compiuta nel migliore dei modi – compreso lo sforzo straordinario sostenuto dal…fegato del giovane distillatore, nell’arco di 12 giorni di assaggi incalzanti, e ininterrotti, di distillati.

Un’esperienza bellissima, che tuttavia non ha avuto seguito fino a quando la vecchia distilleria Pilzer, dal centro del paese, si è trasferita nella località di Portegnago – che in dialetto locale, da sempre, è pronunciata come “Portegnac”.

Nel momento stesso della costruzione della nuova distilleria è nata la voglia di realizzare quel desiderio concepito in Armagnac, e di fare così un grande distillato di vino invecchiato a Portegnac, nel bel mezzo delle Alpi italiane. Sembrava un sogno pensare al Cognac e all’Armagnac stando a Portegnac, in Valle di Cembra, in mezzo a una natura bellissima ma completamente fuori del mondo. Un sogno, una follia, quasi un affronto alla Grappa, regina incontrastata della storia della verdissima valle trentina…Ma l’assonanza era troppo forte, e le recenti esperienze nel mondo della distillazione del vino troppo vive per lasciare andare tutto quanto. Così, dopo aver fatto un nuovo corso di aggiornamento all’ Università francese di Segonzac, Bruno Pilzer – il cosiddetto “orso Bruno” – era pronto…

Nell’autunno del 2003, spronati dal Papà, Bruno e il fratello Ivano si sono messi all’opera selezionando i grappoli di Lagarino, uva bianca particolarmente acida, e hanno optato per una fermentazione molto delicata e molto lunga. Poi, via con la distillazione, seguendo i dettami della migliore scuola d’Oltralpe in merito anche al periodo ottimale – il gennaio successivo a quello della vinificazione. All’epoca non sono mancati anche altri contributi importanti, come quello di Guido Fini di Villa Zarri, che ha incoraggiato i due fratelli nell’impresa e ha condiviso con loro i frutti della sua esperienza di settore.

La distillazione è stata fatta con l’alambicco discontinuo a bagnomaria, e molti sono stati gli accorgimenti tecnico – empirici adottati per l’occasione.

Il risultato conseguito è stato eccezionale. A questo punto è entrato in scena l’invecchiamento, curato da Ivano: questi, ancora fresco di studi, ha deciso di riprendere una sua ricerca fatta sulle componenti aromatiche, che ha poi incrociato col parere di un autorevole ricercatore dell’ Istituto Agrario di San Michele all’Adige (diventato poi uno dei migliori esperti nell’ uso del legno), il Dottor Mattivi. L’invecchiamento ha così avuto finalmente inizio il 14 maggio 2004.

Il tempo ha fatto il resto. Nell’ottobre 2013 la botte numero 10, contenente metà della quantità iniziale di distillato, è stata svuotata, con tanto di certificazione dell’ Agenzia delle Dogane di Trento.

Un momento emozionante. Una grande soddisfazione – l’ultima – soprattutto per Papà Pilzer, che tanto aveva desiderato realizzare quel distillato. Ha fatto appena in tempo ad assaggiare l’ambrata acquavite, entusiasmandosi, prima di trasferirsi fra gli angeli del cielo. D’ora in poi, toccherà a Bruno e a Ivano portare in Italia e nel mondo il nome e l’altissima qualità di Portegnac 9 – il Brandy così ribattezzato dal toponimo dialettale e dal numero di anni del suo invecchiamento.

L’avverarsi di un sogno lontano.




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Fonte: webcomunicati

martedì 25 giugno 2013

A Taiwan en plein di medaglie per le Grappe Pilzer.

Bruno Pilzer bbr2


Strepitoso en plein di medaglie per le Grappe Pilzer al recentissimo “Concours Mondial de Bruxelles – Spirits Selection 2013”, svoltosi a Taiwan. Su cinque Grappe presentate al concorso da Pilzer, cinque sono state le medaglie:


- Grappa Pilzer di Traminer: Medaglia d’Oro;

- Grappa Pilzer “Delmè”: Medaglia d’Oro;

- Grappa Pilzer Invecchiata: Medaglia d’Oro;

- Grappa Pilzer di Moscato Giallo: Medaglia d’Argento;

- Grappa Pilzer di Pinot Nero: Medaglia d’Argento.


La sezione spiriti del “Concours Mondial de Bruxelles” si è svolta quest’anno a Kaohsiung, la seconda città per importanza di Taiwan (dopo la capitale Taipei) e uno dei maggiori porti dell’Asia. A Kaohsiung era presente Bruno Pilzer, che ha così commentato: “Inviare cinque differenti Grappe a un concorso internazionale e ricevere cinque medaglie non è cosa da tutti i giorni, e nemmeno semplice fortuna. Crediamo sia un premio molto grande per un lavoro intenso, che dura da anni e che finalmente porta grandi risultati. Abbiamo sempre pensato alla partecipazione ai concorsi, e ai premi ricevuti, come una speciale garanzia verso il nostro consumatore, una conferma di qualità. Spesso abbiamo ricevuto delusioni, ma proprio le sconfitte ci hanno imposto di riprendere tutto il lavoro dal principio, di provare, studiare e lavorare per ottenere il meglio dalle “povere” e pregiate vinacce. In effetti può essere abbastanza facile avere una Grappa molto buona; il vero problema è fare crescere tutta la linea produttiva a un livello alto. Chi ci conosce sa che non amiamo le cose facili, e così ci siamo umilmente e seriamente impegnati ancora di più, pretendendo dal nostro alambicco ancora di più, lasciando al tempo il suo giusto corso, provando e riprovando, in una continua sfida con noi stessi e con la natura. Adesso per pochi giorni ci godiamo questo splendido risultato, ma poi ci metteremo di nuovo al lavoro, perché ci piace fare ancora di più”.


Aperta nel 1957 a Faver, un antico borgo situato a metà della Valle di Cembra, la distilleria Pilzer è oggi una delle più prestigiose non solo del Trentino, ma dell’Italia intera. Condotta dai fratelli Bruno e Ivano Pilzer, produce un’ampia e qualificatissima gamma di Grappe e di Acquaviti di frutta. Nel corso della sua storia, la distilleria Pilzer ha ottenuto medaglie, premi e riconoscimenti a molti dei più importanti concorsi nazionali e internazionali di settore.


Le Grappe e le Acquaviti di frutta Pilzer sono distribuite in Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna (tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail info@rinaldi.biz, http://www.rinaldi.biz).




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Fonte: webcomunicati