martedì 12 febbraio 2013

Grafici freelance e diritto d’autore: i file sorgente.

Storie di professionisti freelance, di file sorgente e di clienti.
Un articolo sul diritto d’autore e i file sorgente, storie di grafici freelance e richieste illecite da parte dei clienti.

Questo post potrebbe essere l’ennesimo sfogo a tanta arroganza con la quale spesso il professionista si sente richiedere dal cliente di turno i file sorgente, ovvero quei file editabili creati con programmi di impaginazione, che non sono i file esecutivi di stampa che vengono invece forniti allo stampatore e spesso anche al cliente.

esigo l’assoluto rispetto per il mio lavoro

In passato ho affrontato una richiesta simile per un grosso lavoro. Il discorso era per certi aspetti più complesso, in quanto entravano in ballo situazioni ambigue che potevano giocare a sfavore dell’una e dell’altra parte. Ma persino in quel caso il diritto d’autore ha prevalso. Sono dovuta ricorrere ad un avvocato per ottenere il rispetto dei miei diritti (che dovrebbero invece essere garantiti): vi assicuro che non è un’esperienza piacevole. Innanzitutto perché, al contrario dei grafici di cui leggerete tra poche righe, avvocati che lavorano per hobby a costo zero non esistono. Per chi, come me, non vuole avere niente a che fare con questo genere di preoccupazioni, è qualcosa che non ti fa dormire la notte. E soprattutto è veramente mortificante per la nostra professione.

Quindi oggi ho la certezza assoluta di quanto affermo: i file sorgente creati dal professionista non sono cedibili, a meno che non sia l’autore a deciderlo e dietro congruo indennizzo. Io lo chiamo «indennizzo» poiché l’unico motivo per cui un cliente richiede i file editabili, è per incaricare un altro grafico ad apportare modifiche e aggiornamenti in seguito. Una cosa abbastanza strana, che sarà capitata a molti miei colleghi freelance: i clienti trovano sempre, e dico sempre, un grafico che lavora gratis. È incredibile: fino ad oggi hanno pagato te, anche poco, ma dietro l’angolo c’era già qualcuno che vive di rendita, o di rapine, e che ha l’hobby della grafica. Ma tu guarda, statisticamente è una cosa che andrebbe approfondita.

Facciamo una riflessione su quanto costa un file sorgente al professionista.

Costo dell’hardware, computer e monitor.
Costo delle licenze dei programmi.
Costo del lavoro di intelletto. Ecco l’umiliazione di doverlo specificare: un grafico non infila un cilindretto in un buco in catena di montaggio, bensì lavora di intelletto. Il procedimento attraverso il quale arriva ad ottenere un risultato è quindi il prodotto della sua esperienza, del suo metodo di lavoro, che può avvantaggiarlo rispetto ad altri grafici che lavorano in altre maniere, a loro volta seguendo il loro metodo di lavoro. Tale procedimento è di fatto paragonabile al segreto industriale. La legge sul diritto d’autore protegge il professionista dal dover rendere pubblico il suo metodo di lavoro. L’autore non è mai tenuto a fornire i file sorgente, nemmeno se il cliente li paga a parte, nemmeno se li paga tanto. Solo l’autore può decidere se fornirli o meno, a suo insindacabile giudizio.
Studi, corsi di specializzazione, anni di apprendistato. Gli anni di apprendistato sono un costo: dopo i primi tempi, lavori tanto quanto e come un professionista con qualifica, ma guadagni meno della metà. Guadagnarsi la qualifica con gli anni di apprendistato equivale a rimetterci dei soldi.

Le ore di lavoro, lo sviluppo del progetto e l’esecuzione sono invece costi che, se sei pagato il giusto, ti copre il cliente per quello specifico progetto. Infatti al cliente non fai pagare tutti i costi della tua preparazione e l’utilizzo degli strumenti di lavoro, ma il risultato. Il risultato, nei lavori di stampa, è il pdf ad alta risoluzione con tutte le caratteristiche richieste dallo stampatore, quindi profili colore, in alcuni casi una particolare risoluzione in dpi piuttosto che un’altra, maggiorazioni, compatibilità del pdf, e così via.

L’opera di ingegno non è in vendita: il cliente non paga il metodo di lavoro e non ha alcun diritto legale di venirne a conoscenza.

Inoltre, stando a quanto specifica la legge, il cliente non ha nemmeno il diritto di apportare modifiche all’opera senza che l’autore lo abbia autorizzato. Normalmente su questo si sorvola, nel senso che se l’anno seguente una brochure viene aggiornata da un altro professionista, mantenendo la grafica già creata in precedenza, è una cosa tollerabile, in quanto coinvolge comunque l’immagine aziendale e non si può pretendere che venga cambiata radicalmente. Il buon senso di solito lo fornisce il freelance (cfr Diritto all'integrità dell'opera art. 20 L. 633/41).

Diversamente invece funziona per le bozze: se un professionista fornisce delle bozze per un progetto al cliente, e questo le fa invece realizzare da un altro, è violazione del diritto d’autore.

La firma sull’opera

Il professionista ha il diritto di apporre o meno la firma sul suo lavoro, questo si basa anche sugli accordi presi con il cliente (cfr Diritto alla paternità dell'opera art. 20 L. 633/41).
È chiaro che il buon senso deve avere la meglio: firmare ad esempio un biglietto da visita non sarebbe certamente indice di grande professionalità da parte del grafico.

In passato, contravvenendo al contratto firmato regolarmente in corso in quel periodo, un cliente mi ha fatto togliere, all’ultimo momento, la firma da un catalogo prodotti. Un lavoro che mi è costato il doppio delle ore causa la disorganizzazione cronica del cliente, e che mi è costato nottate in ufficio e giorni persi di lavoro per febbre in pieno agosto. Un lavoro pagato poco, ma che accettavo di fare proprio perché così il mio nome girava tra i loro clienti.
Ho rognato un po’, poi ho desistito, consapevole che in qualsiasi momento posso pubblicare sul mio portfolio qualsiasi dettaglio dell’opera realizzata. Di tutte le opere che realizzo.

Non ho chiesto un indennizzo per la mancata firma sul lavoro e non ho impugnato il contratto chiedendo i danni derivanti, perché voglio evitare questo genere di azioni con i clienti: io faccio il grafico, non l’avvocato. Voglio passare il tempo a disegnare, progettare, impaginare, fotografare…creare, non distruggere.

Ma in cambio esigo l’assoluto rispetto per il mio lavoro.


Se vuoi approfondire la legge sul diritto d’autore, puoi trovare un interessante approfondimento su Wikipedia redatto in gergo facilmente comprensibile ai più: http://it.wikipedia.org/wiki/Diritto_d'autore_italiano.

Oppure puoi anche tu, come me, consultare pesanti libroni mentre te ne stai comodamente seduto nello studio del tuo avvocato di fiducia, pagando la consulenza :)


Autore: Studio Lifestyle | grafica · comunicazione · web design

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