venerdì 7 giugno 2013

Il procedimento disciplinare nel pubblico impiego

Obblighi e responsabilità dei dipendenti e dirigenti della P.A. dalla riforma del 2009, alla legge anticorruzione n.190/2012, al “codice della trasparenza” (D.Lgs. n.33/2013) e al nuovo codice di comportamento approvato l’8.3.2013.


Al fine di introdurre le problematiche derivanti dalla mutata natura giuridica della responsabilità disciplinare, il corso incomincia dall’inquadramento generale del pubblico impiego contrattualizzato e dall’esame del complessivo impianto normativo del D.Lgs. n.165/2001 e le sue successive modifiche introdotte dai DD.LL. n.87/2011 e n.138/2011, sino alla legge anticorruzione, al D.Lgs. n.33/2013 (c.d. codice della trasparenza) ed al nuovo codice di comportamento dei dipendenti delle PP.AA. elaborato alla luce del nuovo testo dell’art.54 del Testo unico ed approvato con DPR 16/04/2013 in corso di pubblicazione in G.U..

Vengono quindi affrontate nel dettaglio le innovazioni apportate dal D.Lgs. n.150/2009 – disposte nell’ambito della più ampia manovra avviata dal Ministro Brunetta nel 2008 con il cosiddetto “Piano industriale”, concernente la complessiva riforma e modernizzazione della P.A. – rispetto alla previgente regolamentazione della responsabilità disciplinare, con riferimento sia alle norme di natura sostanziale (nuove ipotesi di comportamenti sanzionabili, estensione alla dirigenza delle sanzioni conservative, ampliamento delle competenze dirigenziali in materia disciplinare), sia a quelle di tipo procedurale, nonché il loro recepimento da parte della contrattazione collettiva nazionale (personale dirigenziale non dirigenziale).

Oltre all’approccio frontale, è previsto il coinvolgimento dei partecipanti che, in aggiunta alla compilazione di un questionario sui temi trattati, prevede l’esame delle problematiche concrete dagli stessi prospettate, con maggiore approfondimento di quelle di interesse comune a tutti i discenti.

L’ultima parte del corso è dedicata ad una esercitazione pratica, ove verranno proposti e discussi con i partecipanti modelli redazionali dei vari atti del procedimento disciplinare (modalità di contestazione, verbali di audizione e sedute istruttorie, determinazioni dirigenziali e dell’UPD, etc.).


RELATORE

Donato Antonucci

Avvocato Amministrativista


SEDI


Roma, 27 giugno – Empire Palace Hotel


Bologna, 9 luglio


PROGRAMMA


Ore 9.00: Registrazione dei partecipanti


Ore 9.15: Avvio lavori


Inquadramento generale

L’evoluzione delle fonti normative nel pubblico impiego e la loro incidenza sul potere disciplinare del datore di lavoro pubblico.

I presupposti civilistici generali per l’esercizio della potestà disciplinare del datore di lavoro.

La natura giuridica del potere disciplinare nel pubblico impiego contrattualizzato.

La cogenza delle norme in materia disciplinare per tutte le amministrazioni pubbliche.

La responsabilità disciplinare tra le possibili forme di responsabilità dei dipendenti pubblici.

La responsabilità dirigenziale.

I rapporti tra i vari tipi di responsabilità del dipendente pubblico: la plurioffensività della condotta.

Il procedimento disciplinare: profili sostanziali

La distinzione tra norme sostanziali e procedurali.

Le norme sostanziali in materia disciplinare: il codice di comportamento ministeriale e l’esigibilità della condotta del dipendente da parte del datore di lavoro pubblico.

Le singole previsioni del codice di comportamento ministeriale ed i codici di comportamento delle PP.AA. (i principi generali del codice di condotta; le regalie; l’attività associativa; la trasparenza negli interessi finanziari; l’obbligo di astensione; le attività collaterali; i doveri di imparzialità; i comportamenti nella vita sociale; i comportamenti in servizio; i rapporti con il pubblico; l’attività contrattuale; la valutazione dei risultati).

I contratti collettivi nazionali e i codici disciplinari negoziali.

L’organizzazione interna all’Ente per l’esercizio della funzione disciplinare.

Le nuove previsioni del D.Lgs. 150/2009 sulla responsabilità dirigenziale:

La separazione tra indirizzo politico ed attività di gestione.

Recesso dell’amministrazione e responsabilità dirigenziale nel comparto Regioni – Autonomie locali.

Profili di tutela del dirigente. In particolare, il Comitato dei Garanti.

La responsabilità disciplinare del dirigente:

La responsabilità disciplinare del dirigente prima della Riforma Brunetta.

La responsabilità disciplinare del dirigente dopo la Riforma Brunetta.

La responsabilità disciplinare del dirigente nel comparto Regioni – Autonomie locali.

Le ulteriori ipotesi di responsabilità disciplinare del «decreto Brunetta» per tutti i dipendenti pubblici:

Le sanzioni espulsive.

Le sanzioni conservative.

Le altre previsioni del D.Lgs. 150/2009: i controlli sulle assenze:

Le «linee guida» dell’attuale esecutivo: la lotta all’assenteismo e il nuovo art. 55septies T.U. pubblico impiego.

La trasmissione telematica dei certificati di malattia.

Il controllo della P.A. sulle assenze e le fasce orarie di reperibilità del lavoratore.

La permanente inidoneità psicofisica e le disposizioni applicative del D.P.R. n.171/2011.

Il reato di falsa attestazione e certificazione.

La successiva evoluzione legislativa sino alla legge anticorruzione ed al codice della trasparenza 2013.

Il nuovo art.54 del testo unico e il codice di comportamento approvato con DPR 16/04/2013 in corso di pubblicazione in G.U.

Il procedimento disciplinare: aspetti procedurali

Ambito di applicazione e caratteri generali.

Le singole fasi del procedimento disciplinare: in particolare, la «pre-istruttoria».

La contestazione degli addebiti.

L’istruttoria.

La definizione della procedura.

L’applicazione della sanzione su richiesta.

L’impugnazione della sanzione:

L’impugnazione della sanzione ante «collegato lavoro».

L’impugnazione della sanzione dopo la L. 183/2010, il cd. «collegato lavoro»», come modificato dalla L.n.92/2012 (c.d. «Riforma Fornero»).

I rapporti tra procedimento disciplinare e procedimento penale

Il regime anteriore al D.Lgs. 150/2009.

Il regime successivo al D.Lgs. 150/2009.

Le misure cautelari in pendenza del procedimento disciplinare.

Le misure cautelari in pendenza del procedimento penale.

La ripresa e la riapertura del procedimento disciplinare all’esito del procedimento penale.

Ore 17.00: Chiusura lavori


Coffee break e pranzo di lavoro offerto dall’organizzazione.

Per maggiori info: http://www.mediaconsult.it/dettaglio_evento.php?idNE=264




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Fonte: webcomunicati

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