mercoledì 17 dicembre 2025

Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”

 

Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”, un omaggio intimo e luminoso a Lampedusa, alla sua musica, ai suoi respiri, all’anima che soffia tra mare e vento.

“O’ Scià” è una storia che nasce da un dettaglio minuscolo – un vestito rosso smarrito sulla strada – e si apre come una corrente calda che trascina due destini verso lo stesso orizzonte. Rossana lascia la spiaggia senza accorgersi di aver perso l’abito; Dario lo ritrova e inizia una ricerca che profuma di sale, stradine bianche e passi che si sfiorano per caso.

Nel cuore del brano risuonano parole che sono promessa e rivelazione:

“Vedo una riva bianca per aprire le tue porte… ho scalato la tua isola per baciarti come il cielo… nessuno può lasciarti se l’anima tocca il tuo respiro… ma nessuno ti può guarire se nessuno ti ama.”

La canzone racconta l’incontro dei due come un racconto dolce e istintivo, fatto di viaggi improvvisi, di sguardi che si intrecciano, di avventure che Lampedusa sembra saper cucire negli spazi tra terra e mare. Perché quest’isola unisce, sempre: dalle cose più piccole ai cieli più grandi.

L’arrangiamento è essenziale, un dialogo aperto tra chitarra e voce che restituisce tutta la verità del racconto. Il videoclip, girato interamente a Lampedusa, amplifica questa poesia con i colori accesi della Sicilia, panorami sospesi e la storia di Rossana che prende vita tra spiagge, vento e luce.

Dario Floro è cantautore, chitarrista e produttore. Cresciuto con la musica grazie al padre, attraversa fin da giovanissimo l’influenza del Brit Pop anni ’90 che lo spinge a imbracciare la chitarra e a formare la sua prima band. Dopo anni di esperienza live e collaborazioni con artisti da tutta Italia, trova in Lampedusa una nuova casa creativa, un luogo di radici e incontri che alimenta la sua scrittura. Parallelamente sviluppa un intenso lavoro di produzione musicale, realizzando progetti per altri artisti e il suo album solista “Enjoy the Surface”.

Continua gli studi di canto in conservatorio, compone colonne sonore e partecipa a corti, lungometraggi e persino a un musical teatrale nel 2023. Oggi inaugura un nuovo capitolo con l’ingresso in Sorry Mom! e la pubblicazione del suo terzo singolo “O’ Scià”, un brano che racchiude mare, amore e libertà.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=lC0TQC185Ls

martedì 16 dicembre 2025

“Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi

 

“Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi, segna un punto di svolta nel percorso narrativo e sonoro del progetto Dedalus: un’opera che affonda nelle profondità dell’animo umano tra visioni, smarrimenti e rivelazioni.

Questo secondo capitolo si colloca come ponte tra Purgatorio e Inferno, un varco in cui il prog-death più visionario erede di Opeth, Edge of Sanity e Cynic si lascia contaminare dai Tool e perfino da sporadici echi metalcore, che diventano poi dominanti nella quarta e ultima traccia. La musica segue il linguaggio emotivo, raccontando un rito di trasformazione e sprofondamento interiore.

Il suono cambia pelle a ogni brano: dalle aperture più atmosferiche a esplosioni brutali, dai passaggi contemplativi a vortici di pura violenza. Temi come identità, memoria, reincarnazione e annientamento attraversano l’intero EP, mentre la voce narrante del protagonista continua la sua discesa in un labirinto di dimensioni e coscienze.

Il Dedalus assume un significato più ampio del semplice viaggio: è la frattura dell’Io, l’eco di vite passate, il dissolvimento nel Maelström e, forse, il preludio a una nuova porta che si apre nell’oscurità.

TRACKLIST

ARCADIA
La sezione del Purgatorio si chiude in un paradiso illusorio, dove il prog death dalle atmosfere alla Opeth, Amorphis e Tool si fonde a una dimensione onirica. Il protagonista continua a inseguire Amal, figura femminile e simbolica, approdando a un Eden fragile e instabile. Il bacio mancato che la dissolve in sabbia inaugura un lento smarrimento: il luogo è perfetto, ma in esso l’identità evapora. L’Arcadia diventa allora trappola, un sogno che consuma chi lo abita.

METEMPSICOSIS
Il risveglio è un brusco precipitare nell’Inferno, accompagnato da un linguaggio sonoro più duro, un prog death contaminato dal metalcore. Il protagonista è circondato da migliaia di copie di sé stesso: non spettri né demoni, ma reincarnazioni precedenti, prove di un’esistenza ciclica che continua a riformarsi in un mondo illusorio. Anche senza memoria, percepisce che qualcosa di ognuna di queste vite lo ha plasmato. Inizia così un nuovo cammino nella voragine, deciso a inseguire frammenti di verità.

MAELSTRÖM
Il fondo dell’abisso non è il termine del viaggio, ma un altro punto di rottura. Nel vortice sonoro ispirato a Cynic, Sadist ed Edge of Sanity, il protagonista comprende che il precipizio ha un ulteriore fondo, e che oltre quel punto esiste solo l’ignoto. Visioni angeliche lo disorientano mentre una nuova caduta si prepara: per completare la sua trasformazione deve abbracciare il Vuoto assoluto, lasciando che ogni luce si spenga. Ma ancora una volta il ciclo si incrina senza spezzarsi. Come in ogni vita precedente, la dissoluzione non arriva del tutto; questa volta, però, oltre il buio appare il contorno sfocato di una porta.

BONUS TRACK: COCKTALES
Rinasce un vecchio brano in chiave più metalcore che prog death: una storia di amore malato e dipendenza emotiva che degenera in un omicidio, detonazione di una mente devastata da un disturbo dissociativo dell’identità. Dopo l’atto, il protagonista riconosce l’orrore compiuto, in un epilogo che mescola lucidità improvvisa e totale dannazione.

Il progetto Epigrafi nasce nel 2016 a Bassano del Grappa dall’iniziativa di quattro ragazzi uniti dalla passione per il metal e ispirati da gruppi come Death, Opeth e Dimmu Borgir.

Dopo il primo album “Sublime and Vain”, il cambio di formazione introduce sonorità vicine al metalcore e al prog, pur mantenendo l’intensità del death metal.

Durante la pandemia la band compone “Dedalus”, un concept in tre parti ispirato a un’opera distopica di stampo dantesco.

Il primo capitolo (“PH1 – Purgatorio”) viene pubblicato come EP nel 2022.

Dopo il successo al Vicenza Rock Contest 2023, gli Epigrafi iniziano una collaborazione con Sorry Mom! e registrano “PH2 – Inferno”. La formazione attuale è composta da Pietro (voce), Enrico e Riccardo (chitarre), Mattia (basso) e Alberto (batteria).

ASCOLTA “EP2ILON”!

https://ffm.to/epigrafi-ep2ilon

“Polonia”, nuovo singolo di Magazzini Musicali

 

“Polonia” è la nuova fatica – brillante, sudata e volutamente sfrontata – dei Magazzini Musicali, un brano strumentale che incrocia rock e funk in un’incalzante corsa a perdifiato.

Un pezzo fitto, cadenzato, che procede con passo sicuro e spavaldo, come un’auto lanciata verso il confine senza mai guardarsi indietro.
Il viaggio raccontato dalla band è una vera epopea su quattro ruote: un percorso di speranza, imprevisti e piccole epiche quotidiane attraverso l’Europa dell’Est, con una sola, ostinata destinazione in testa… la Polonia. Ci riusciranno i nostri antieroi, guidati dall’infaticabile e carismatico Zino, a portare a termine questa missione tanto improbabile quanto leggendaria?

Per scoprirlo, basta lasciarsi trasportare dal groove del brano e immergersi nell’immaginario visivo del fumetto ufficiale, ormai una tradizione irrinunciabile del progetto. Anche questa volta a firmarlo è l’inimitabile Giorgio Credaro, che trasforma la musica in tavole, colori e inseguimenti rocamboleschi.
Pronti a partire?

Accendete il motore, salite sul mitico PandaFF e lasciate che siano i Magazzini Musicali a condurvi fino al traguardo. La strada è lunga, ma il viaggio sarà memorabile.

Nati nel 2022, i Magazzini Musicali sono un collettivo eclettico formato da Andrea Bona (chitarra), Mirco Franchetti (tastiere), Ivan Romeri (batteria) ed Emanuele Rusconi (basso), con il carismatico Zino come portavoce e voce narrante del gruppo. Le loro composizioni, ispirate da artisti come Calibro 35, Delvon Lamarr, Mark Lettieri, The Meters, Frank Zappa e Oz Noy, mescolano groove funk, potenza rock e influenze world, in un continuo processo di ricerca e sperimentazione.

Nel 2024 la band ha pubblicato il primo album in studio, “Lost in the Grandi Magazzini”, presentato con uno spettacolo teatrale multisensoriale che ha coinvolto attori e ballerini.

Dopo le esibizioni in festival come il B.EST Rock Festival, l’Openair Cavaglia e la Festa della Musica di Mendrisio, i Magazzini Musicali hanno partecipato a format radio e TV tra cui “We Have a Dream” di Red Ronnie e “Fatti Scoprire” di Rocker TV.

“Polonia” è il secondo singolo del 2025, preceduto da “Eurovision”.

ASCOLTA “POLONIA”!

https://orcd.co/magazzinimusicali-polonia

lunedì 15 dicembre 2025

“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!

 

“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!, è un ritratto spietato, tragicomico e senza trucchi delle rare creature che popolano le calde e bruciate campagne delle Pianura Padana, quando l’acqua paludosa si ritrae per lasciare spazio al fango crepato dall’arsura, ed esse migrano verso il più vicino bar, in cerca di fresche bevande alcoliche.

Personaggi che incarnano fino all’estremo stereotipi provenienti da altre epoche, da altri luoghi: barba, tatuaggi, birra a fiumi, Harley, moshpit improvvisati in nome di un anti-conformismo machista che si ripete, svogliatamente uguale a se stesso.

AUT! racconta con sarcasmo affilato, ma anche con una malinconia sotterranea che trapela tra le righe, una maschera che fa rumore per non sentire il silenzio delle proprie fragilità, una corazza che vibra a tempo con il basso pulsante come un mantra e una batteria che avanza identica a sé stessa, come gli scoppi di un motore in folle, speculare alla quotidiana ripetitività della provincia.

Il mix tra synth graffiati e chitarre taglienti dà vita a un dance-punk sporco e adrenalinico, mentre AUT! mette in scena un’umanità grottesca: creature sudate, rozze, un po’ perse nella nostalgia, che provano a costruirsi un’identità tra afose campagne sconfinate e notti che iniziano quando ormai è ora di chiusura.

AUT! è il progetto di un giovane operaio mantovano che trasforma il rumore della provincia in post-punk ruvido, abrasivo e pulsante.

Debutta a ottobre 2024 con due EP che gli valgono l’apertura agli Afterhours a Firenze, l’inserimento nelle compilation Carne Fresca e Tribal Cabaret n°12 e live tra Milano, Veneto ed Emilia.

Tra grida, chitarre, campionamenti e drum machine, AUT! dà voce alla frustrazione e alle nevrosi della nuova provincia italiana, un luogo dove produzione, mercato e divertimento diventano ossessioni quotidiane. Attualmente è al lavoro sul suo primo album.

ASCOLTA “METAL HEAD”!

https://benext.lnk.to/metalhead

“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves

 

“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves: un brano soul/blues caldo, vibrante e senza maschere, che affonda le mani nel tema più semplice e più difficile di tutti: l’amicizia che resiste al tempo, agli errori, alle distanze.

È un pezzo che profuma di legno vissuto, di sale sulla pelle e di strade percorse insieme, una confessione che diventa carezza, un racconto di fragilità e riconciliazione.

Fin dalle prime parole, “Where we’ve been, my friend… It’s been a while since we left”, la canzone apre una porta sulle memorie condivise, sulle fotografie che attraversano “fifteen years” e che sembrano racchiudere luce e peccati, sorrisi e sopravvivenza.

Il ritornello richiama ciò che non dovrebbe mai essere smarrito: “Your mind, your precious heart… I should have known it from the start”. È un invito a non soffocare ciò che ci tiene vivi: “Don’t put your dreams down in a box / that must be opened by you”.

Con chitarre morbide, una sezione ritmica avvolgente e un’anima blues che pulsa sottopelle, “My Friend” si muove come un abbraccio teso a ricucire, a ringraziare, a dire ciò che spesso lasciamo in sospeso. È un atto d’amore senza retorica: onesto, umano, reale.

I RockTrain Slaves nascono nel 2004 a Bologna dall’incontro di due amici di infanzia con le idee chiare su come si dovesse fare musica: miscelare tutte le influenze e le tradizioni che per loro erano state fonte di ispirazione, dal blues del delta al rock degli anni 70 e affrontare la sfida di produrre musica originale evitando il classico repertorio di cover.

Con questi presupposti nell’aprile 2008 esce il primo album autoprodotto di inediti dal titolo “The Rain Can Wait”, distribuito sulle principali piattaforme di streaming e nei negozi da SELF/Hitland records. Questo primo album spinge la band a suonare in alcuni dei festival blues più importanti d’Italia, tra cui il Pistoia Blues 2008 e aprire per giganti della scena internazionale come Johnny Winter e Dickey Betts & the Great Southern.

Nell’ ottobre 2014 dopo un’attività live intensa e dopo l’aggiunta di una seconda chitarra, vede la luce il secondo album di studio intitolato “Another Place”, che contiene solo tracce originali e riceve un riscontro entusiasta da radio locali e stampa del settore.

Dopo una pausa forzata a causa della pandemia e un cambio di formazione con l’aggiunta di nuovi elementi, la band torna in studio di registrazione nel 2023 per incidere un EP intitolato “All The Rest”, per il 2026 è invece prevista l’uscita di altri 3 brani che andranno a completare il prossimo album in studio.

Ad oggi I RockTrain Slaves hanno superato il traguardo delle 300 performance dal vivo e continuano a trasmettere il proprio amore per il rock blues genuino e viscerale attraverso la propria musica, sia dal vivo che in studio.

ASCOLTA “MY FRIEND”!

Spotify: https://bit.ly/4iUEhXi

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers)

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers), è una fiamma che arde lenta e testarda. Un brano punk rock acustico che spoglia tutto del superfluo per lasciare solo ciò che conta: la parola, il suo peso, il suo dovere. È una canzone che sembra nascere intorno a un fuoco, tra mani sporche di strada e voci che si uniscono per non lasciarsi inghiottire dal silenzio.

Il pezzo è una mappa di polvere, sangue e resistenza: attraversa fame, bombardamenti, città ridotte a sussurri, e soprattutto la Palestina, raccontata come un cuore che continua a battere sotto il metallo e le macerie. Ogni immagine è un atto di memoria, ogni verso una piccola ribellione contro l’oblio.

La “razionalità” evocata nel titolo non è quella che salva: è quella che calcola, che seziona, che decide chi conta e chi no. La canzone la strappa dalla sua maschera neutrale e la mostra come macchina che raziona vite. E la respinge.

Il ritornello alza la voce come una tempesta lucida: non per distruggere, ma per svegliare chi preferisce la quiete alla responsabilità. Non chiede compassione, ma presenza, volontà, partecipazione.

Il miscuglio di lingue non è estetica: è ponte, dichiarazione di solidarietà, promessa di una lotta che non conosce confini. “Internazionale della Razionalità” trasforma la rabbia in canto collettivo, il dolore in parola viva, la parola in impegno. È un invito a non distogliere lo sguardo. È un richiamo che brucia.

I Respiro Nocivo nascono a Vicenza nel 2009 e portano avanti senza sosta un punk rock diretto, viscerale e profondamente legato alla realtà sociale. Dopo un primo demo nel 2014 e l’album d’esordio “Sbronzi Rozzi & Zozzi” (2016), la band si fa spazio nella scena del Nord Italia grazie a un’attitudine cruda e senza filtri.

Nel 2019 pubblica l’EP “Sepolti nel Buio”, segnando una maturazione del sound, mentre con “Cor Meum Anima Mea” (Duff Records, 2022) conferma una forte identità artistica nonostante gli anni difficili della pandemia.

Tra cambi di formazione, evoluzioni stilistiche e una coerenza rara, Respiro Nocivo continua a muoversi con la stessa urgenza di sempre: trasformare la realtà in punk, e il punk in testimonianza.

ASCOLTA “INTERNAZIONALE DELLA RAZIONALITÀ”!

https://benext.lnk.to/intdelraz

 

venerdì 12 dicembre 2025

PIMPLES MARMALADE – esce “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”

 

I Pimples Marmalade, punk rock band dal cuore ruvido e dalla lingua affilata, tornano a colpire con un singolo dal titolo impossibile da ignorare: “La tua mamma è una stronza”.

Un’esplosione di energia crudele e divertita, che mescola l’irriverenza del punk più classico con una scrittura moderna, tagliente e schietta. Tra chitarre distorte, ritmi che mordono e un ritornello che si stampa addosso, la band dipinge – con sarcasmo e un pizzico di verità scomoda – la figura di una madre fuori rotta: disinvolta, selvaggia, più ribelle del figlio stesso.

Il risultato è una fotografia spiazzante della società contemporanea, dove i ruoli si ribaltano e gli adulti sembrano spesso più spericolati dei giovani, costretti invece a crescere in fretta e a raccogliere i cocci lasciati dal mondo dei “grandi”. Una storia che fa sorridere, certo, ma che sotto la superficie nasconde una riflessione tutt’altro che leggera: quando la maturità manca, a pagarne il prezzo è sempre chi resta indietro.

Registrato e prodotto dai Pimples Marmalade stessi, “La tua mamma è una stronza” unisce la scuola del punk italiano più diretto a un linguaggio attuale, ironico e irresistibilmente provocatorio. Non è una canzone di denuncia, né un insulto gratuito: è un ritratto caustico, sincero e tremendamente reale, raccontato con quella sfacciata onestà che da sempre contraddistingue la band.

“Nessun insulto, solo una sonora risata – per rifletterci un po’ su”.

Formati nel lontano 1996 in un soleggiato parco di Cambridge, UK, i Pimples Marmalade cominciano subito a farsi notare nella scena underground milanese per il loro stile spensierato e l’energia delle loro canzoni, mescolate a una frizzante presenza scenica.

Dopo essersi esibiti sui migliori palcoscenici e vinto le competizioni più importanti dell’epoca, stanchi e con la pancia piena, decidono di dedicarsi a nuovi progetti.

Nel 2021 la scintilla mai sopita nei loro cuori li porta a ricominciare a creare e, tra uno spaghetto alla carbonara e una robusta grigliata, vino rosso e liquori di scarsa qualità, i due hanno riacceso i motori con l’intenzione di tenerli su di giri molto a lungo!

“Heigh, Ho! Siamo tornati per restare!”

ASCOLTA “LA TUA MAMMA È UNA STRONZA”!

https://orcd.co/pimplesmarmalade-latuamammaeunastronza

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK

 

“La Nostra Città” è il nuovo singolo dei 4BAK, un brano che non racconta un amore da cartolina, ma un sentimento rock, istintivo e adrenalinico, capace di ribaltare ogni regola. È la storia di un legame che corre veloce, che sbandiera emozioni in faccia e che ti porta dove il cuore accelera: una vera rollercoaster in cui il confine tra passione e caos diventa un “sogno e rapina”, la sintesi perfetta di un amore fuori fuoco e fuori dagli schemi.

Il pezzo esplode in un intreccio di sonorità rock contemporanee: un riff deciso tiene le redini mentre le chitarre, tra distorsioni e crunch, aprono e richiudono gli spazi come variazioni del respiro. I synth aggiungono una morbidezza inattesa, un contrappunto che addolcisce e amplifica le vibrazioni del brano. Sul fondo, una batteria studiata e incisiva sostiene ogni scossa emotiva, lasciando alla voce il compito di guidare l’intero viaggio con potenza, trasporto e sincerità.

“La Nostra Città” è così: un luogo mentale, un ricordo che brucia, un amore che non vuole essere “giusto”, ma vero.

I 4BAK sono una band pop-rock nata nel 2021 dall’incontro tra Nicolò (voce) e Lorenzo (batteria). Poco dopo si uniscono Christian al basso e Simone alla chitarra, completando una formazione giovane ma determinata. Il nome della band, acronimo di 4 Breath After Kiss, racchiude la loro identità più autentica: quei quattro respiri sospesi dopo un primo bacio, quando tutto vibra e la vita sembra più intensa.

Il gruppo porta con sé influenze differenti, che convergono in un sound contemporaneo e personale. Con le loro canzoni, i 4BAK cercano di raccontare il presente con uno sguardo emotivo e diretto, trasformando musica e parole in un invito costante a vivere l’istante, seguendo lo spirito del carpe diem.

ASCOLTA “LA NOSTRA CITTÀ”!

https://ffm.to/4bak-lanostracitta

“Frames”, il terzo album dei Dusk

 

“Frames”, il terzo album dei Dusk, è una raccolta di attimi sospesi: frammenti di vita che diventano musica, piccoli scatti emotivi in cui si riflettono crescita, vulnerabilità e bisogno di comprendersi. Il titolo evoca proprio questo: cornici intime, finestre aperte su ricordi, paure, desideri e risalite. Ogni brano è un ritratto sonoro che alterna delicatezza e tensione, intrecciando indie-rock, post-punk e malinconie luminose. I testi attraversano amore, perdita, identità e resistenza personale, sorretti da un suono coerente e avvolgente che trasforma ogni istante in un’immagine nitida. “Frames” è un viaggio emotivo che osserva la vita da vicino, un mosaico di istanti che, messi insieme, rivelano il volto più sincero della band. L’album è disponibile su tutte le piattaforme dal 5 dicembre.

TRACKLIST

DEFENCELESS

Un brano che scava nella fragilità esposta: sentirsi osservati, nudi, senza difese. Parte con un respiro intimo e scuro, per poi esplodere in aperture chitarristiche che incarnano il tumulto interiore.

COMPROMISE

La corsa verso i propri sogni senza perdere sé stessi. L’atmosfera oscilla tra momenti morbidi e onirici e slanci più decisi, dove la luce del rock diventa un coro liberatorio.

MY LIFE

La routine che inghiotte e il timore di smarrirsi crescendo. Arpeggi malinconici conducono verso un crescendo emozionale che sembra voler spezzare quei confini soffocanti.

JEWELRY’S LOVER

Un amore prezioso e ferito, sospeso tra nostalgia e desiderio. Le chitarre veloci e la batteria dal taglio hardcore melodico intensificano il peso dolce-amaro dei sentimenti.

DECIDE

La scelta come atto di rinascita: cadere, rialzarsi e dare un senso alle crepe. Una ballata alternative rock potente e determinata, sostenuta da riff ruvidi e una batteria dal passo deciso.

OLD AT 17

L’adolescenza che pesa come un decennio. Un diciassettenne fuori posto in un mondo troppo colorato. Il suono, tra California vibes e post-punk introverso, riflette perfettamente quella sensazione di estraneità.

SUCKING MY PRIDE

Liberarsi da chi prosciuga identità ed energia. Ritmo teso, chitarre abrasive e una rabbia che finalmente prende forma e decide di volare via.

IN LIE WE TRUST

Uno sguardo feroce sulle menzogne che reggono rapporti e convenzioni. Sonorità scure, dirette, con linee vocali che tagliano come lame.

ONE YEAR LATER

Un anno dopo tutto cambia: indipendenza, equilibrio e una nuova pelle. Il brano si apre in atmosfere melodiche e ariose, che suonano come un respiro di libertà.

SMALL FRAMES OF I

Un viaggio dentro sé stessi: piccole cornici in cui ci si sente stretti e malinconici. Il brano cresce con delicatezza, fino a un finale emozionante che guarda verso il cielo.

DEBOLE

La versione italiana di “Defenceless”, ancora più diretta e nuda. Sguardi che giudicano, identità che vacilla, un io che non riesce più a sorreggersi. Le chitarre aprono varchi emotivi in un’atmosfera che stringe il petto.

SMALL FRAMES OF SKY

Rilettura più urgente di “Small Frames of I”: la malinconia diventa movimento frenetico, tra cieli lontani e amori svaniti. Il ritmo serrato e le chitarre pulsanti danno al brano un’intensità completamente nuova.

I Dusk nascono sulle rive del lago di Como nell’autunno del ’98, portando con sé una forte identità rock già dal primo demo “Fadin’” del 2000.

Nel 2002 arriva l’album d’esordio “Fragil*mente”, seguito da anni di intensa attività live e scrittura. Dopo un lungo periodo di apparizioni sporadiche, nel 2017 la band torna stabilmente in studio e nel 2021 pubblica “XX”, un secondo album che raccoglie brani delle origini.

Nel 2023 esce l’EP “Hiding”, anticipato dal video “Broken Tile”, mentre nel 2024 vede la luce il terzo album “Frames”, preceduto dal videoclip di “My Life”.

Da sempre, i Dusk uniscono introspezione, energia rock e atmosfere malinconiche che restano impresse.

ASCOLTA “FRAMES (DELUXE)”!

https://distrokid.com/hyperfollow/duskcomo/frames-deluxe

mercoledì 10 dicembre 2025

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays

 

“Lunedì”, il nuovo singolo dei Roman Krays, è il grido collettivo di chi ogni settimana affronta il lato più oscuro del lavoro: quello in cui non esistono volti, ma solo numeri; quello in cui si entra esseri umani e si esce standardizzati, compressi, svuotati. Il brano coglie in pieno quel momento preciso – il suono della sveglia, la strada verso il posto di lavoro, lo stacco dalla famiglia, la voglia urgente di scappare – in cui senti che la routine sta mordendo più forte del solito.

Chitarre veloci, rabbiose, graffiate; un ritmo che corre senza guardarsi alle spalle; un ritornello costruito per essere urlato a squarciagola, come se quell’urlo potesse davvero spaccare la gabbia in cui ci si ritrova imprigionati ogni lunedì.

Dentro questo punk rock fresco ed energico, i Roman Krays infilano tutta la frustrazione di una quotidianità che ti schiaccia e tutta la nostalgia per una domenica che vola via “in un soffio”, lasciando dietro di sé solo il peso del giorno più temuto.

“Lunedì è un inno a tutti i lavoratori che si sentono stritolati da quella morsa perenne che si riflette anche sulla vita personale, quella voglia di evadere da un mondo sporco in cui il Dio denaro la fa da padrone”.

Un manifesto, più che un singolo. Un brano che non consola: ti prende per il bavero e ti fa urlare con lui.

I Roman Krays nascono nel 2019 a Guspini, nella West Coast della Sardegna. Uniscono influenze diverse in un suono rabbioso e melodico, capace di trasformare la frustrazione in energia pura. Durante la pandemia pubblicano il primo singolo “Follia”, dedicato alle contraddizioni di quei mesi. Nel 2023 esce “Fumo”, brano che affronta il tema della depressione, e arrivano i primi concerti e festival in tutta l’isola.

Nell’autunno dello stesso anno entrano in studio per realizzare il loro primo album, “Quanto Costa Sognare”, pubblicato il 10 maggio 2024 e anticipato dal singolo “Nicol”, che ottiene ottimo riscontro a livello nazionale. La band continua a farsi spazio nella scena punk rock sarda, sempre più attiva dal vivo. Il 6 giugno pubblicano “Sapore di Male” con la partecipazione di Fix (Madbeat), una delle voci più autorevoli dell’underground italiano.

I Roman Krays sono Luca (voce/chitarra), Jack (chitarra/cori), Omar (chitarra), Alex (basso/cori), Dave (batteria).

ASCOLTA “LUNEDÌ”!

Spotify: https://bit.ly/4q067Uq