mercoledì 24 dicembre 2025

ATARAXIC VOID – esce “ANTHEMS FOR THOSE WHO ARE STRANDED IN A BLIND SPOT”

 

“Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot” è il risultato di cinque anni di lavoro in studio degli Ataraxic Void. Il sound dell’album riflette chiaramente le influenze musicali dei singoli membri della band, spaziando tra grunge, alternative metal, progressive e nu metal. I testi, fortemente introspettivi, affrontano temi universali come la difficoltà di vivere e la paura di morire, le relazioni interpersonali, l’affermazione dell’io e la consapevolezza dei propri limiti.

Un lavoro maturo e consapevole, un percorso sonoro ed emotivo che trasforma il disagio e l’introspezione in una forma di espressione condivisa, capace di parlare a chiunque si riconosca in quel “punto cieco”.

TRACKLIST

Absence

“Absence”, traccia d’apertura del disco, è un brano che parla di controllo e potere, di manipolazione e prevaricazione, parla di realizzazione attraverso l’annullamento dell’altro.

Ataraxic Void

“Ataraxic Void” è l’anelito a liberarsi di tutti gli affanni della vita terrena e di raggiungere quello stato di pace assoluta, di “vuoto atarassico” che qualcuno chiama “nirvana”.

Broken Shadow

“Broken Shadow”. Autodistruzione ed ansie adolescenziali, incomunicabilità ed esibizione del dolore, sono il cuore di questa traccia; quello spleen che si prova in nell’età che non è più infanzia e non ancora età adulta.

Clearance

“Clearance” è discesa al fondo della paura di morire e risalita verso una maggiore e più profonda, comprensione del proprio posto nell’universo, del proprio essere parte del tutto, della propria impermanenza.

Drag Me Down

“Drag Me Down” racconta dei muri che involontariamente le persone erigono tra loro e della incapacità di ammettere l’errore, di manifestare il rimorso e riguadagnare l’armonia.

Fall Apart

“Fall apart” è rabbiosa denuncia del nostro stato di cloni in una società disumanizzante.

Fluids

“Fluids” è un memento mori, è la sconsacrazione del tempio umano, che altro non è che una raccolta di fluidi.

Just A Boy

“Just A Boy” parla di fiducia tradita, di egoismo ed immaturità, di delitto e castigo.

Mesmerizing Emptiness

“Mesmerizing Emptiness” parla di una famiglia disfunzionale e di rapporti conflittuali, di malessere fisico e psicologico, di dinamiche tossiche e ricorsive, di un vuoto che ipnotizza.

Prayer

Un pezzo strumentale che vuole simbolicamente porsi come un momento di concentrazione spirituale, di liberazione di pensieri e preghiere, che siano religiose o laiche. Col suo movimento, vuole richiamare ai moti dell’animo nel momento in cui entriamo più profondamente in contatto con noi stessi.

Sad Spring

Primo pezzo composto e registrato all’inizio del progetto Ataraxic Void, “Sad Spring” chiude l’album lasciando alle spalle il fantasma del periodo forse più cupo e minaccioso dell’ultimo periodo: gli anni della pandemia.

Gli Ataraxic Void nascono nel 2019 dall’urgenza creativa di Franz, chitarrista, cantante e autore, che decide di tornare alla musica dopo oltre un decennio di inattività. Le sue influenze spaziano dal grunge all’alternative, con riferimenti a band come Alter Bridge, Tool e Queens of the Stone Age. I suoi testi indagano le profondità dell’animo umano, tra morte, fragilità e alienazione.

Dopo alcuni cambi di formazione, la band trova stabilità tra il 2021 e il 2023 con l’arrivo del batterista Sal, già attivo in progetti come Sakem, Blazing Clash e Rockin’ 1000, che aggiunge precisione e groove alla sezione ritmica, del bassista Vinz, appassionato di crossover e autore di linee essenziali ma riconoscibili, e infine di Andre, chitarrista, cantante e autore con una lunga esperienza da musicista e content creator, il cui stile unisce sonorità rock anni ’80 e ’90.

Insieme danno vita a un progetto alternative rock che fonde post-grunge e crossover, arrivando alla realizzazione dell’album “Anthems for Those Who Are Stranded in a Blind Spot”, frutto della fusione delle loro esperienze e visioni musicali.

ASCOLTA “ANTHEMS FOR THOSE WHO ARE STRANDED IN A BLIND SPOT”!

https://orcd.co/ataraxicvoid-aftwasiabs

martedì 23 dicembre 2025

I Seasonal Cosmic Ambassadors presentano “Red Light”

 

I Seasonal Cosmic Ambassadors presentano “Red Light”, un progetto che si pone come un chiaro segnale d’allarme rivolto alla società contemporanea.

La traccia è infatti un invito a fermarsi, a rallentare, ma soprattutto ad usare la testa prima di seguire il flusso indistinto della massa.

“Red Light” è un richiamo alla necessità di guardare la realtà con uno sguardo critico, filtrando informazioni, narrazioni e verità apparenti, e rifiutando l’inganno del consenso automatico. In un mondo che spinge a credere a tutto e subito, è importante smettere di accettare passivamente ciò che viene proposto come inevitabile.

Il messaggio è chiaro: recuperare la capacità di pensare in modo autonomo e, allo stesso tempo, ricominciare a sognare ad occhi aperti. Immaginare un mondo più giusto, più corretto e più rispettoso non come utopia astratta, ma come atto di resistenza!

Nati tra le colline della Valpolicella, i Seasonal Cosmic Ambassadors prendono forma nel 2018 a Verona grazie all’incontro tra Alberto e Carlo, colleghi nel sociale, uniti dalla passione per la musica e da una serata ispirata da buon vino e vibrazioni acustiche. Le influenze? Pink Floyd, Radiohead, Pearl Jam, Nirvana: nomi che tracciano i contorni di un sound a metà strada tra l’alchimia sonora e l’impegno emotivo.

Ma qualcosa manca: servono groove e struttura. L’arrivo di un bassista-tastierista completa la prima fase del progetto, mentre il destino – sotto forma di un rullante echeggiante nei meandri di uno scantinato – porta Simone, batterista con cuore metal e anima da Sigur Rós, a chiudere il cerchio.

Così nasce “The Caveman”, il primo progetto della band. Poi, come per molti, arriva la pandemia. I live si fermano, ma la creatività si intensifica. Il bassista lascia per motivi di lavoro, ma la voglia di esprimersi resta viva. I brani iniziano a prendere forma con una vecchia scheda audio e tanta determinazione. La band si reinventa e rinasce.

Con testi che parlano di consapevolezza e un sound che attraversa il grunge, il punk e sfiora la psichedelia, i Seasonal Cosmic Ambassadors si fanno portavoce di una missione: portare benessere, smuovere le coscienze e unire gli intenti. “Watching me on the other side” è il primo passo di un percorso che va oltre la musica, seguito dall’ultimissimo singolo “Red Light”.

ASCOLTA “RED LIGHT”!

https://orcd.co/seasonalcosmicambassadors-redlight

venerdì 19 dicembre 2025

“Living for Tonight” è il nuovo singolo dei Rykën

 

“Living for Tonight” è il nuovo singolo dei Rykën, un’immersione a cuore aperto nell’essenza più pura della New Wave of British Heavy Metal, rivisitata con il vigore e la lucidità delle produzioni moderne.

Il brano esplode con riff affilati, batterie serrate e un ritornello immediato, riportando alla memoria l’epoca in cui l’heavy metal era un inno alla vitalità indomabile, sospeso tra velocità, fuoco ed eccesso. Lo spirito di band come Judas Priest, Saxon e W.A.S.P. vibra nelle fondamenta del pezzo, ma la band lo plasma con una visione attuale, restituendo un suono che conserva l’attitudine dell’epoca senza mai risultare nostalgico. Al centro c’è la notte, regno elettrico e liberatorio in cui prende forma la title track dell’album d’esordio della band.

“Living for Tonight” racconta quelle ore in cui chi vive ai margini, schiacciato dalla monotonia, dall’invisibilità o da una quotidianità soffocante, può finalmente cambiare pelle.

Di notte tutto è possibile: la musica diventa arma e scudo, la strada si trasforma in rifugio, il corpo si riaccende. Ma l’alba rompe l’incantesimo e riporta con sé il peso del reale. È in questa tensione, tra fuga e ritorno, che il brano trova la propria potenza: un inno per chi, almeno per qualche ora, cerca un luogo dove sentirsi vivo.

“Living for Tonight” è una dichiarazione di identità basata sulla promessa di una notte che brucia e non si lascia dimenticare.

Dalla grinta di 5 ragazzi del territorio marchigiano nasce nel 2024 la band Heavy Metal Rykën, composta da: Lorenzo Sgariglia alla batteria, Diego Minnucci al basso, Alessandro Tofoni alla chitarra solista, Daniele Pignotti alla chitarra ritmica e Veronica Carlini alla voce.

Nel corso del primo anno insieme il gruppo registra l’album di debutto “Living For Tonight”, riscuotendo successo locale durante il tour estivo.

Ispirandosi alla “New Wave of British Heavy Metal”, i loro inediti combinano tecniche old school con sonorità moderne. Band come Iron Maiden e Judas Priest sono i pilastri del loro stile compositivo.

Nel settembre 2025 la collaborazione con la label Sorry Mom!, segna un punto di svolta per i Rykën che puntano ad ampliare la loro fan base ed arricchire il repertorio con nuovi pezzi, seguendo sempre l’evoluzione della loro identità.

ASCOLTA “LIVING FOR TONIGHT”!

https://orcd.co/ryken-livingfortonight

“Decidere Adesso”, il nuovo singolo di Freja

Il nuovo singolo di Freja dal titolo “Decidere Adesso” non è solo una canzone d’amore, ma una vera e propria presa di coscienza.

Il brano esplora le dinamiche di una relazione, navigando tra le incertezze del quotidiano e la sicurezza disarmante del sentimento.

C’è un bisogno costante di connessione – “parli di noi ”, che supera gli imprevisti e le incomprensioni per ritrovare l’essenza dell’altro.

Il testo si muove attraverso immagini sensoriali: il motivo delle mille rose e del vento che attraversa, suggerisce una delicatezza che si contrappone alla passione fisica ed esplicita nel ritornello. Tra “il sale del mare” e “il profumo del sole”, il testo è un invito a spegnere le parole e accendere i sensi, scegliendo di appartenersi totalmente.

Il cuore del brano risiede nella volontà di fermare il tempo; che sia “tra un anno o tra un’ora”, l’unica cosa che conta è la presenza fisica ed emotiva, la capacità di far tremare e godere.

Decidere Adesso è il racconto di due anime che, guardandosi dentro, capiscono che l’amore non è una promessa futura, ma un atto di volontà presente: vedersi, respirarsi e scegliersi ogni giorno.

“Non credo nelle etichette, perché siamo esseri in continuo cambiamento”, afferma Federica in arte Freja: questa filosofia si riflette nella sua musica, un percorso in costante evoluzione.

La sua profonda connessione con la musica è nata precocemente, ispirata dalla versatilità e dalla comunicazione di artisti come Elisa, pur senza mai limitare la sua sete di scoperta: dal rock più energico al pop moderno, dal fascino del classico agli echi degli anni passati.

Il 2024 segna l’inizio ufficiale del progetto Freja, con l’intento di creare musica pop-rock indipendente. A febbraio 2025, viene presentato “Trilogy”, una collaborazione con Ring of Love, realizzata con il prezioso supporto di Luigi Stefanin (New Sin Studio) per registrazione e produzione.

Il 26 giugno 2025 esce il primo singolo “Che ti devo dire?” in collaborazione con Chris Pontarollo, seguito a fine luglio dello stesso anno da “Chica Loca”, una canzone dal sapore latino e internazionale, presentato nello stesso mese all’Hard Rock Cafè di Milano.

Attualmente, Freja è immersa nella creazione del suo primo EP, la cui uscita è attesa per gennaio 2026; lavoro che non solo consoliderà la sua visione artistica, ma le permetterà anche di esplorare a fondo il cantautorato, un mondo verso cui la sua sensibilità è sempre stata attratta.

ASCOLTA “DECIDERE ADESSO”!

https://orcd.co/freja-decidereadesso

 

mercoledì 17 dicembre 2025

Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”

 

Dario Floro presenta il suo nuovo singolo “O’ Scià”, un omaggio intimo e luminoso a Lampedusa, alla sua musica, ai suoi respiri, all’anima che soffia tra mare e vento.

“O’ Scià” è una storia che nasce da un dettaglio minuscolo – un vestito rosso smarrito sulla strada – e si apre come una corrente calda che trascina due destini verso lo stesso orizzonte. Rossana lascia la spiaggia senza accorgersi di aver perso l’abito; Dario lo ritrova e inizia una ricerca che profuma di sale, stradine bianche e passi che si sfiorano per caso.

Nel cuore del brano risuonano parole che sono promessa e rivelazione:

“Vedo una riva bianca per aprire le tue porte… ho scalato la tua isola per baciarti come il cielo… nessuno può lasciarti se l’anima tocca il tuo respiro… ma nessuno ti può guarire se nessuno ti ama.”

La canzone racconta l’incontro dei due come un racconto dolce e istintivo, fatto di viaggi improvvisi, di sguardi che si intrecciano, di avventure che Lampedusa sembra saper cucire negli spazi tra terra e mare. Perché quest’isola unisce, sempre: dalle cose più piccole ai cieli più grandi.

L’arrangiamento è essenziale, un dialogo aperto tra chitarra e voce che restituisce tutta la verità del racconto. Il videoclip, girato interamente a Lampedusa, amplifica questa poesia con i colori accesi della Sicilia, panorami sospesi e la storia di Rossana che prende vita tra spiagge, vento e luce.

Dario Floro è cantautore, chitarrista e produttore. Cresciuto con la musica grazie al padre, attraversa fin da giovanissimo l’influenza del Brit Pop anni ’90 che lo spinge a imbracciare la chitarra e a formare la sua prima band. Dopo anni di esperienza live e collaborazioni con artisti da tutta Italia, trova in Lampedusa una nuova casa creativa, un luogo di radici e incontri che alimenta la sua scrittura. Parallelamente sviluppa un intenso lavoro di produzione musicale, realizzando progetti per altri artisti e il suo album solista “Enjoy the Surface”.

Continua gli studi di canto in conservatorio, compone colonne sonore e partecipa a corti, lungometraggi e persino a un musical teatrale nel 2023. Oggi inaugura un nuovo capitolo con l’ingresso in Sorry Mom! e la pubblicazione del suo terzo singolo “O’ Scià”, un brano che racchiude mare, amore e libertà.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=lC0TQC185Ls

martedì 16 dicembre 2025

“Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi

 

“Ep2ilon”, il nuovo EP degli Epigrafi, segna un punto di svolta nel percorso narrativo e sonoro del progetto Dedalus: un’opera che affonda nelle profondità dell’animo umano tra visioni, smarrimenti e rivelazioni.

Questo secondo capitolo si colloca come ponte tra Purgatorio e Inferno, un varco in cui il prog-death più visionario erede di Opeth, Edge of Sanity e Cynic si lascia contaminare dai Tool e perfino da sporadici echi metalcore, che diventano poi dominanti nella quarta e ultima traccia. La musica segue il linguaggio emotivo, raccontando un rito di trasformazione e sprofondamento interiore.

Il suono cambia pelle a ogni brano: dalle aperture più atmosferiche a esplosioni brutali, dai passaggi contemplativi a vortici di pura violenza. Temi come identità, memoria, reincarnazione e annientamento attraversano l’intero EP, mentre la voce narrante del protagonista continua la sua discesa in un labirinto di dimensioni e coscienze.

Il Dedalus assume un significato più ampio del semplice viaggio: è la frattura dell’Io, l’eco di vite passate, il dissolvimento nel Maelström e, forse, il preludio a una nuova porta che si apre nell’oscurità.

TRACKLIST

ARCADIA
La sezione del Purgatorio si chiude in un paradiso illusorio, dove il prog death dalle atmosfere alla Opeth, Amorphis e Tool si fonde a una dimensione onirica. Il protagonista continua a inseguire Amal, figura femminile e simbolica, approdando a un Eden fragile e instabile. Il bacio mancato che la dissolve in sabbia inaugura un lento smarrimento: il luogo è perfetto, ma in esso l’identità evapora. L’Arcadia diventa allora trappola, un sogno che consuma chi lo abita.

METEMPSICOSIS
Il risveglio è un brusco precipitare nell’Inferno, accompagnato da un linguaggio sonoro più duro, un prog death contaminato dal metalcore. Il protagonista è circondato da migliaia di copie di sé stesso: non spettri né demoni, ma reincarnazioni precedenti, prove di un’esistenza ciclica che continua a riformarsi in un mondo illusorio. Anche senza memoria, percepisce che qualcosa di ognuna di queste vite lo ha plasmato. Inizia così un nuovo cammino nella voragine, deciso a inseguire frammenti di verità.

MAELSTRÖM
Il fondo dell’abisso non è il termine del viaggio, ma un altro punto di rottura. Nel vortice sonoro ispirato a Cynic, Sadist ed Edge of Sanity, il protagonista comprende che il precipizio ha un ulteriore fondo, e che oltre quel punto esiste solo l’ignoto. Visioni angeliche lo disorientano mentre una nuova caduta si prepara: per completare la sua trasformazione deve abbracciare il Vuoto assoluto, lasciando che ogni luce si spenga. Ma ancora una volta il ciclo si incrina senza spezzarsi. Come in ogni vita precedente, la dissoluzione non arriva del tutto; questa volta, però, oltre il buio appare il contorno sfocato di una porta.

BONUS TRACK: COCKTALES
Rinasce un vecchio brano in chiave più metalcore che prog death: una storia di amore malato e dipendenza emotiva che degenera in un omicidio, detonazione di una mente devastata da un disturbo dissociativo dell’identità. Dopo l’atto, il protagonista riconosce l’orrore compiuto, in un epilogo che mescola lucidità improvvisa e totale dannazione.

Il progetto Epigrafi nasce nel 2016 a Bassano del Grappa dall’iniziativa di quattro ragazzi uniti dalla passione per il metal e ispirati da gruppi come Death, Opeth e Dimmu Borgir.

Dopo il primo album “Sublime and Vain”, il cambio di formazione introduce sonorità vicine al metalcore e al prog, pur mantenendo l’intensità del death metal.

Durante la pandemia la band compone “Dedalus”, un concept in tre parti ispirato a un’opera distopica di stampo dantesco.

Il primo capitolo (“PH1 – Purgatorio”) viene pubblicato come EP nel 2022.

Dopo il successo al Vicenza Rock Contest 2023, gli Epigrafi iniziano una collaborazione con Sorry Mom! e registrano “PH2 – Inferno”. La formazione attuale è composta da Pietro (voce), Enrico e Riccardo (chitarre), Mattia (basso) e Alberto (batteria).

ASCOLTA “EP2ILON”!

https://ffm.to/epigrafi-ep2ilon

“Polonia”, nuovo singolo di Magazzini Musicali

 


“Polonia” è la nuova fatica – brillante, sudata e volutamente sfrontata – dei Magazzini Musicali, un brano strumentale che incrocia rock e funk in un’incalzante corsa a perdifiato.

Un pezzo fitto, cadenzato, che procede con passo sicuro e spavaldo, come un’auto lanciata verso il confine senza mai guardarsi indietro.
Il viaggio raccontato dalla band è una vera epopea su quattro ruote: un percorso di speranza, imprevisti e piccole epiche quotidiane attraverso l’Europa dell’Est, con una sola, ostinata destinazione in testa… la Polonia. Ci riusciranno i nostri antieroi, guidati dall’infaticabile e carismatico Zino, a portare a termine questa missione tanto improbabile quanto leggendaria?

Per scoprirlo, basta lasciarsi trasportare dal groove del brano e immergersi nell’immaginario visivo del fumetto ufficiale, ormai una tradizione irrinunciabile del progetto. Anche questa volta a firmarlo è l’inimitabile Giorgio Credaro, che trasforma la musica in tavole, colori e inseguimenti rocamboleschi.
Pronti a partire?

Accendete il motore, salite sul mitico PandaFF e lasciate che siano i Magazzini Musicali a condurvi fino al traguardo. La strada è lunga, ma il viaggio sarà memorabile.

Nati nel 2022, i Magazzini Musicali sono un collettivo eclettico formato da Andrea Bona (chitarra), Mirco Franchetti (tastiere), Ivan Romeri (batteria) ed Emanuele Rusconi (basso), con il carismatico Zino come portavoce e voce narrante del gruppo. Le loro composizioni, ispirate da artisti come Calibro 35, Delvon Lamarr, Mark Lettieri, The Meters, Frank Zappa e Oz Noy, mescolano groove funk, potenza rock e influenze world, in un continuo processo di ricerca e sperimentazione.

Nel 2024 la band ha pubblicato il primo album in studio, “Lost in the Grandi Magazzini”, presentato con uno spettacolo teatrale multisensoriale che ha coinvolto attori e ballerini.

Dopo le esibizioni in festival come il B.EST Rock Festival, l’Openair Cavaglia e la Festa della Musica di Mendrisio, i Magazzini Musicali hanno partecipato a format radio e TV tra cui “We Have a Dream” di Red Ronnie e “Fatti Scoprire” di Rocker TV.

“Polonia” è il secondo singolo del 2025, preceduto da “Eurovision”.

ASCOLTA “POLONIA”!

https://orcd.co/magazzinimusicali-polonia

lunedì 15 dicembre 2025

“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!

 

“Metal Head”, il nuovo singolo di AUT!, è un ritratto spietato, tragicomico e senza trucchi delle rare creature che popolano le calde e bruciate campagne delle Pianura Padana, quando l’acqua paludosa si ritrae per lasciare spazio al fango crepato dall’arsura, ed esse migrano verso il più vicino bar, in cerca di fresche bevande alcoliche.

Personaggi che incarnano fino all’estremo stereotipi provenienti da altre epoche, da altri luoghi: barba, tatuaggi, birra a fiumi, Harley, moshpit improvvisati in nome di un anti-conformismo machista che si ripete, svogliatamente uguale a se stesso.

AUT! racconta con sarcasmo affilato, ma anche con una malinconia sotterranea che trapela tra le righe, una maschera che fa rumore per non sentire il silenzio delle proprie fragilità, una corazza che vibra a tempo con il basso pulsante come un mantra e una batteria che avanza identica a sé stessa, come gli scoppi di un motore in folle, speculare alla quotidiana ripetitività della provincia.

Il mix tra synth graffiati e chitarre taglienti dà vita a un dance-punk sporco e adrenalinico, mentre AUT! mette in scena un’umanità grottesca: creature sudate, rozze, un po’ perse nella nostalgia, che provano a costruirsi un’identità tra afose campagne sconfinate e notti che iniziano quando ormai è ora di chiusura.

AUT! è il progetto di un giovane operaio mantovano che trasforma il rumore della provincia in post-punk ruvido, abrasivo e pulsante.

Debutta a ottobre 2024 con due EP che gli valgono l’apertura agli Afterhours a Firenze, l’inserimento nelle compilation Carne Fresca e Tribal Cabaret n°12 e live tra Milano, Veneto ed Emilia.

Tra grida, chitarre, campionamenti e drum machine, AUT! dà voce alla frustrazione e alle nevrosi della nuova provincia italiana, un luogo dove produzione, mercato e divertimento diventano ossessioni quotidiane. Attualmente è al lavoro sul suo primo album.

ASCOLTA “METAL HEAD”!

https://benext.lnk.to/metalhead

“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves

 

“My Friend” è il nuovo singolo dei RockTrain Slaves: un brano soul/blues caldo, vibrante e senza maschere, che affonda le mani nel tema più semplice e più difficile di tutti: l’amicizia che resiste al tempo, agli errori, alle distanze.

È un pezzo che profuma di legno vissuto, di sale sulla pelle e di strade percorse insieme, una confessione che diventa carezza, un racconto di fragilità e riconciliazione.

Fin dalle prime parole, “Where we’ve been, my friend… It’s been a while since we left”, la canzone apre una porta sulle memorie condivise, sulle fotografie che attraversano “fifteen years” e che sembrano racchiudere luce e peccati, sorrisi e sopravvivenza.

Il ritornello richiama ciò che non dovrebbe mai essere smarrito: “Your mind, your precious heart… I should have known it from the start”. È un invito a non soffocare ciò che ci tiene vivi: “Don’t put your dreams down in a box / that must be opened by you”.

Con chitarre morbide, una sezione ritmica avvolgente e un’anima blues che pulsa sottopelle, “My Friend” si muove come un abbraccio teso a ricucire, a ringraziare, a dire ciò che spesso lasciamo in sospeso. È un atto d’amore senza retorica: onesto, umano, reale.

I RockTrain Slaves nascono nel 2004 a Bologna dall’incontro di due amici di infanzia con le idee chiare su come si dovesse fare musica: miscelare tutte le influenze e le tradizioni che per loro erano state fonte di ispirazione, dal blues del delta al rock degli anni 70 e affrontare la sfida di produrre musica originale evitando il classico repertorio di cover.

Con questi presupposti nell’aprile 2008 esce il primo album autoprodotto di inediti dal titolo “The Rain Can Wait”, distribuito sulle principali piattaforme di streaming e nei negozi da SELF/Hitland records. Questo primo album spinge la band a suonare in alcuni dei festival blues più importanti d’Italia, tra cui il Pistoia Blues 2008 e aprire per giganti della scena internazionale come Johnny Winter e Dickey Betts & the Great Southern.

Nell’ ottobre 2014 dopo un’attività live intensa e dopo l’aggiunta di una seconda chitarra, vede la luce il secondo album di studio intitolato “Another Place”, che contiene solo tracce originali e riceve un riscontro entusiasta da radio locali e stampa del settore.

Dopo una pausa forzata a causa della pandemia e un cambio di formazione con l’aggiunta di nuovi elementi, la band torna in studio di registrazione nel 2023 per incidere un EP intitolato “All The Rest”, per il 2026 è invece prevista l’uscita di altri 3 brani che andranno a completare il prossimo album in studio.

Ad oggi I RockTrain Slaves hanno superato il traguardo delle 300 performance dal vivo e continuano a trasmettere il proprio amore per il rock blues genuino e viscerale attraverso la propria musica, sia dal vivo che in studio.

ASCOLTA “MY FRIEND”!

Spotify: https://bit.ly/4iUEhXi

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers)

“Internazionale della Razionalità”, il nuovo singolo dei Respiro Nocivo feat. Francesco “Fry” Moneti (Modena City Ramblers), è una fiamma che arde lenta e testarda. Un brano punk rock acustico che spoglia tutto del superfluo per lasciare solo ciò che conta: la parola, il suo peso, il suo dovere. È una canzone che sembra nascere intorno a un fuoco, tra mani sporche di strada e voci che si uniscono per non lasciarsi inghiottire dal silenzio.

Il pezzo è una mappa di polvere, sangue e resistenza: attraversa fame, bombardamenti, città ridotte a sussurri, e soprattutto la Palestina, raccontata come un cuore che continua a battere sotto il metallo e le macerie. Ogni immagine è un atto di memoria, ogni verso una piccola ribellione contro l’oblio.

La “razionalità” evocata nel titolo non è quella che salva: è quella che calcola, che seziona, che decide chi conta e chi no. La canzone la strappa dalla sua maschera neutrale e la mostra come macchina che raziona vite. E la respinge.

Il ritornello alza la voce come una tempesta lucida: non per distruggere, ma per svegliare chi preferisce la quiete alla responsabilità. Non chiede compassione, ma presenza, volontà, partecipazione.

Il miscuglio di lingue non è estetica: è ponte, dichiarazione di solidarietà, promessa di una lotta che non conosce confini. “Internazionale della Razionalità” trasforma la rabbia in canto collettivo, il dolore in parola viva, la parola in impegno. È un invito a non distogliere lo sguardo. È un richiamo che brucia.

I Respiro Nocivo nascono a Vicenza nel 2009 e portano avanti senza sosta un punk rock diretto, viscerale e profondamente legato alla realtà sociale. Dopo un primo demo nel 2014 e l’album d’esordio “Sbronzi Rozzi & Zozzi” (2016), la band si fa spazio nella scena del Nord Italia grazie a un’attitudine cruda e senza filtri.

Nel 2019 pubblica l’EP “Sepolti nel Buio”, segnando una maturazione del sound, mentre con “Cor Meum Anima Mea” (Duff Records, 2022) conferma una forte identità artistica nonostante gli anni difficili della pandemia.

Tra cambi di formazione, evoluzioni stilistiche e una coerenza rara, Respiro Nocivo continua a muoversi con la stessa urgenza di sempre: trasformare la realtà in punk, e il punk in testimonianza.

ASCOLTA “INTERNAZIONALE DELLA RAZIONALITÀ”!

https://benext.lnk.to/intdelraz