venerdì 30 maggio 2025

“1999: Post Apocalypse Grunge”, Il nuovo album dei POV Rise

 

Nel suo crepuscolo, il Novecento ha partorito nuove generazioni di loser. Le ha cresciute a colpi di sconfitte e ottimismo reazionario, per poi condannarle all’alienazione, alla precarietà, a una morte in vita. Come un fantasma che si aggira oltre la propria fine, un eterno e marcescente 1999 tiene l’umanità in ostaggio, impedendole di evolvere, privandola del tempo.

Il nuovo album dei POV Rise, “1999: Post Apocalypse Grunge”, è un ritratto sonoro di quest’epoca, tracciato lungo il filo sottile che lega il malessere alla rabbia. Otto tracce che affondano le radici nel Seattle sound, arricchite da sorprendenti contaminazioni psichedeliche, per un ascolto ruvido, sporco e liberatorio. Un disco che parla direttamente a chi ha imparato a convivere con il disagio.

TRACKLIST

Change Your Mind:

L’apertura è una bordata fuzz che suona come una dichiarazione di guerra alla borghesia e al suo pensiero dominante. Un monito rabbioso, ma anche ironico, contro la presunta immortalità del sistema.

This Wave Is Mine:

Una ballata distorta che celebra il contrasto tra natura umana e dinamiche sociali. Il ritratto viscerale di una trentenne che balla nuda sul pavimento, seguendo un’eco interiore che non ha mai smesso di suonare.

Burn-out:

Tra ritmiche funk e melodie pop, il disagio lavorativo diventa contagioso. Un inno amaro alla gabbia quotidiana, dove frustrazione e odio di sé si diffondono come un tormentone radiofonico.

1999: Sons of Crash Lonely Hearts:

Un sogno a occhi aperti dentro la notte. Tempi dilatati e atmosfere liquide raccontano un amore istantaneo e travolgente, destinato a consumarsi nel tempo di una stella cadente.

You Did Me Wrong Today:

Sul calore elettrico di un riff grunge si adagia una riflessione sui fantasmi relazionali: il narcisismo, la paura di soffrire, l’incapacità di comunicare.

Sunday Apocalypse:

La malinconia psichedelica di una domenica pomeriggio come tante, tra il silenzio urbano e l’impotenza emotiva. Bob e Mary Ann si aggirano tra solitudini parallele, prigionieri di un tempo immobile.

#3DaysOfRain:

Una stanza, una tempesta e un manipolo di anime perdute. Un trip lisergico tra vizi condivisi e isolamento, mentre fuori il mondo affonda. Tre giorni per consumare una generazione.

Sabotage:

“Se non ami te stessə, non permetterai a nessun altrə di farlo.”

Nel loop tossico dell’autosabotaggio si chiude il cerchio. L’ultimo brano è un rito sacrificale quotidiano, senza catarsi. Solo consapevolezza.

I POV RISE nascono a Roma durante la pandemia. Le loro prime canzoni prendono vita tra locali chiusi, strade deserte e birre clandestine nei parchi. L’inquietudine urbana diventa carburante creativo per Mirko, Pasquale, Pierpaolo, Luca e Nico, che trasformano il disincanto in un linguaggio sonoro abrasivo, tra grunge, crossover e psichedelia.

Nel novembre 2023 pubblicano il primo mini-EP digitale “Hey Baby, Gear Over!”. Da giugno 2024 inizia la collaborazione con Sorry Mom!.

Nella primavera 2025 arriva finalmente il disco d’esordio, “1999: Post Apocalypse Grunge”, anticipato da tre singoli e due videoclip. Un debutto che non fa sconti e non cerca consensi: racconta il mondo com’è, senza filtri. E lo fa con il volume al massimo.

ASCOLTA “1999 POST APOCALYPSE GRUNGE”!

https://orcd.co/povrise-1999postapocalypsegrunge

giovedì 29 maggio 2025

“Asafa”, il nuovo singolo degli Unkle Kook

 

“Asafa”, il nuovo singolo degli Unkle Kook, è finalmente disponibile. Il titolo è un nome proprio, ma anche l’acronimo di “Across the Sea And Far Away”: una formula poetica e struggente che racchiude il senso di un viaggio estremo, tra speranza e disperazione.

Il brano racconta, con un linguaggio musicale denso e suggestivo, un naufragio nel Mediterraneo. Una traversata tragica, segnata dal desiderio di un altrove migliore e da un futuro che appare sempre più remoto. A fare da testimone, un cielo pesante e muto, mentre l’immensità del mare diventa un deserto liquido che inghiotte sogni e vite.

In questa narrazione dai toni epici e cinematografici, è la chitarra a farsi voce narrante: intona un tema largo, malinconico, che scivola sulla ritmica come una chiglia fende le onde. La melodia si intreccia con il sassofono, che risponde e dialoga, fino a liberarsi in un assolo appassionato che ne esplora tutte le sfumature emotive.

Il finale si apre in un grande coro strumentale, dove tutti gli elementi sonori si uniscono in un’unica voce, per intonare l’elegia di una speranza.

Un grido sommerso, che chiede pace.

“Asafa” è un brano profondo come l’abisso di cui parla ed essenziale come le storie che non possono più essere ignorate.

Gli Unkle Kook nascono nel 2019 a Bologna. Prendendo ispirazione dalla surf music, la composizione eterogenea del gruppo crea una musica dal forte impatto visivo, un mondo ricco di immagini, profumi e sensazioni, da colonna sonora, con un’anima rock’n’roll che fa ballare e si rivela in concerti dall’energia travolgente, senza mai tralasciare un senso di ironia e leggerezza. Con chitarre desertiche e riverberate, un sassofono graffiante e una solida sezione ritmica, la band dà vita a un sound eclettico e coinvolgente.

Presentano nel 2021 per l’etichetta Brutture Moderne il loro primo EP “Surf Beat”, con sei brani strumentali in cui subito emerge il loro approccio non convenzionale al genere. Nel 2023 pubblicano il singolo Missing The Fourth che anticipa il loro primo album Coming In Bunches, dieci brani in cui “il rock si inasprisce, dalla leggerezza del surf alla ricerca di suono psichedelico. È un disco anarchico, anomalo, privo di abitudine”.

In questi anni la band porta il suo infuocato live show in numerosi club fra l’Italia e l’estero, partecipando a due edizioni del Festival internazionale Time in jazz di Paolo Fresu, al Surfer Joe Summer Festival, Heidelberg Musikstrasse, Tutti Matti per Colorno ed altri.

Attualmente sono in fase di finalizzazione del loro secondo album e del relativo tour di promozione.

Gli Unkle Kook sono: Andrea Faidutti (chitarra/voce), Giuseppe Calcagno (Chitarra/voce), Fabio Arcifa (Basso/voce), Manuel Franco (Batteria/percussioni) e Alex Ascione (Sax).

ASCOLTA “ASAFA”!

Spotify: https://bit.ly/45thBsr

YouTube: https://bit.ly/43Kw3tU

Apple Music: https://bit.ly/4dE0dU5

Deezer: https://bit.ly/44Tf36O

Amazon Music: https://bit.ly/4dDw1YY

Clamore presenta il suo album d’esordio “Forse ci sbagliamo”

 

Clamore presenta il suo album d’esordio, “Forse ci sbagliamo”: un viaggio intimo e onesto tra sogni, ostacoli e rivincite. Dieci tracce di delicato pop, attraversato da leggere influenze urban, che trasformano cicatrici in parole, dubbi in musica, determinazione in suono. Ogni brano è un frammento di vita, un respiro di chi ha scelto di non arrendersi, anche quando tutto intorno sembrava suggerire il contrario.

Con melodie che accarezzano e graffiano, e testi che scavano senza paura, “Forse ci sbagliamo” è più di un album: è una dichiarazione d’intenti, un atto di coraggio. Perché la musica esiste per chi ha qualcosa da dire. E Clamore ha scelto di farsi sentire.

TRACKLIST

Manifesto:

Un urlo di verità che sfida etichette e giudizi. Clamore racconta senza filtri il conflitto tra luce e oscurità, dando voce a chi ha lottato per essere sé stesso. Un inno alla lotta, al riscatto e all’autenticità.

Clamore:

La rivincita di chi è sempre stato in fondo alla classifica ma non ha mai smesso di crederci. Come una squadra che ribalta l’impossibile, questa traccia grida la forza di chi si rialza, sogna e lotta per farsi sentire, nonostante tutto.

Senza via d’uscita:

Un viaggio nell’anima di chi ha conosciuto il peso delle parole e della solitudine. Tra lacrime e ferite invisibili, la musica diventa faro e salvezza. Un brano intenso, che dà voce all’emarginazione e si fa canto di resilienza.

A chi non mi credeva:

Una lettera alla vita scritta con il sangue di chi è stato fragile e ha lottato per crescere. Un grido di riscatto che si rialza dalle ceneri, alimentato da una speranza testarda. Per chi non ha mai smesso di sognare.

Le scatole del cuore:

Pop malinconico e intimo. Clamore ci porta in una stanza dell’anima, dove ogni scatola custodisce un ricordo. Tra sogni mai detti e abbracci mancati, emerge una figura femminile luminosa, simbolo di una purezza che resiste anche nel buio.

Tornare a vivere:

Il respiro dopo il silenzio. Clamore racconta il bisogno di ricominciare, di lasciarsi alle spalle i rimpianti e abbracciare il presente. Una persona speciale diventa guida e speranza, come in una favola ancora possibile.

Sogno a occhi aperti:

Un inno delicato all’evasione e all’immaginazione. Per chi si è sentito fuori posto, per chi ha imparato a trasformare il cemento in poesia. Un viaggio che rivendica il diritto di sognare a occhi aperti.

Amare ciò che non appare:

Una carezza per chi ama in silenzio, per chi sa vedere oltre l’apparenza. Un brano romantico e sincero che invita a guardare più in profondità. Perché amare davvero significa saper guardare dentro.

Sopra le nuvole:

Un viaggio introspettivo, leggero e malinconico, verso una nuova prospettiva. Un invito a liberarsi dalle prigioni mentali e riscoprire sé stessi, anche attraverso le tempeste.

Musica:

A chiusura, una reinterpretazione intensa di Musica di Francesco Tricarico. Tra ricordi e cicatrici, tra parole d’amore e la potenza salvifica del suono, Clamore firma un finale che commuove.

Clamore – all’anagrafe Elia Bedin – è un artista classe 2001. Il suo percorso musicale inizia giovanissimo, quando la scrittura diventa rifugio in un momento di crisi interiore. Le sue canzoni nascono da un bisogno autentico di esprimersi e di trasformare il dolore in bellezza.

La svolta arriva con la perdita del nonno, figura centrale nella sua vita: da quel momento Clamore decide di aprire il cassetto dei sogni e condividere la propria musica.

Nel 2021 intraprende un percorso formativo presso Officine Limoni di Montecchio Maggiore (VI), la scuola di canto fondata da Irene Ghiotto, vincitrice di Area Sanremo 2012.

L’11 marzo 2022 pubblica il suo primo singolo, Cielo di Marte, che lo porta presto ad esibirsi in tutta Italia: da Torre del Lago a Torino, da Milano a Pietrelcina.

Clamore attira l’attenzione di Emergency TS Music, etichetta discografica indipendente con cui nasce una collaborazione preziosa. Con il produttore Simone Zuccalà pubblica Amare ciò che non appare (2023), un brano che diventa manifesto della sua poetica.

Nel novembre 2023 esce Clamore, un singolo che racconta le origini del suo nome d’arte, simbolo di sfide e desideri. Il brano urla con autenticità: “Presente!”.

Il suo ultimo singolo, Senza via d’uscita, prodotto da David Maria Campese presso Lime Studio, è un nuovo tassello di un percorso musicale e personale che ha come unica bussola la verità emotiva.

ASCOLTA “FORSE CI SBAGLIAMO”!

https://orcd.co/clamore-forsecisbagliamo

mercoledì 28 maggio 2025

“19 Anni” è il terzo singolo ufficiale di VINX

 

“19 Anni” è il terzo singolo ufficiale di VINX, progetto solista di Vincenzo Mario Cristi, compositore, produttore e frontman della storica band internazionale Vanilla Sky. Con questo brano l’artista compie un nuovo passo nel suo percorso, scegliendo per la prima volta la lingua italiana per esprimere un messaggio intimo, diretto e carico di significato.

Il sound si apre a nuove influenze, avvicinandosi a un pop rock moderno che richiama la scena nostrana più consapevole e malinconica, pur mantenendo un cuore punk. Il risultato è un pezzo intenso, attraversato da immagini nitide, ricordi che graffiano e interrogativi senza risposta.

Frasi come “chi eravamo noi a diciannove anni” o “le promesse che hai fatto in Puglia” sono istantanee di una giovinezza condivisa e ormai lontana, ma ancora viva nella memoria. Il dialogo è interno ed esterno al tempo stesso: c’è una persona a cui si parla, ma c’è anche il proprio sé, interrogato senza riuscire più a capirsi davvero.

Il ritornello – “Non vogliamo crescere / accettare la realtà / noi dobbiamo credere / siamo ancora tutti punk qua” – è un grido generazionale, una presa di posizione idealista contro la mente adulta disillusa. Una dichiarazione di fedeltà ai sogni, all’autenticità, a quell’etica punk che non è solo musica, ma uno stile di vita.

Lo special “questa città piena di gente che ha smesso di dire la verità / si vive solo per farsi mentire” mostra invece lo sfondo di questo viaggio emotivo: un mondo urbano che ha perso i suoi valori, in cui l’alienazione si nasconde dietro abitudini e frasi fatte.

“19 Anni” parla di memoria, relazioni, distanza emotiva, e del sottile dolore che accompagna il passaggio all’età adulta. Ma è anche un atto di resistenza: scegliere di non arrendersi, restare fedeli a ciò che si è stati per continuare a credere in ciò che si è.

Vincenzo Mario Cristi, in arte VINX, è un artista romano con oltre vent’anni di carriera alle spalle. Leader e fondatore dei Vanilla Sky, band che ha portato il pop punk italiano sui palchi di tutto il mondo, oggi si dedica al suo primo progetto solista. Con “VINX” raccoglie l’eredità di una scena alternative/emo che sembrava essersi spenta, per dare nuova voce a chi ha amato – e ancora ama – quel linguaggio fatto di energia, onestà e malinconia.

Il nuovo singolo arriva dopo l’inizio della collaborazione con Sorry Mom! e Suffer Records e rappresenta anche un ritorno a un linguaggio musicale già sperimentato in passato in brani come “Se Vuoi Andare” (Universal Music, 2007), “L’Ultimo Primo Bacio” e “1981” (Universal Music, 2010).

ASCOLTA “19 ANNI”!

https://benext.lnk.to/19anni

“Tutto quello che mi hai dato”, il nuovo singolo dei Side 74

 

Il nuovo singolo dei Side 74 “Tutto quello che mi hai dato” è una toccante ballad pop rock che punta dritta al cuore, dedicata a uno dei legami più profondi e complessi: quello tra padre e figlio.

Ad aprire il brano è un delicato pianoforte, che introduce un’atmosfera intima e sincera. Il testo esplora con pudore e gratitudine il rapporto con una figura spesso silenziosa, ma fondamentale: il padre. Un sentimento che non sempre si riesce a esprimere a parole, ma che trova spazio in uno sguardo, in una canzone:

“E se nascondo spesso ciò che sento, guarda i miei occhi in questo momento / non ho mai dimenticato tutto quello che mi hai dato e mi hai portato ad essere me.”

Tra errori, cadute e rinascite, il brano ripercorre un cammino condiviso, fatto di ostacoli e insegnamenti, fino alla consapevolezza di essere cresciuti sulle spalle di un gigante.

Un tributo autentico, che racconta come anche dalle periferie – come quella milanese che fa da sfondo alla storia – possa nascere la forza di credere nei sogni e costruire il proprio futuro.

“Son diventato grande sulle spalle di un gigante / e questo lo dedico a te.”

I SIDE74 nascono nel 2012 come gruppo punk-rock di 4 elementi: voce, basso, chitarra e batteria.

Durante il loro primo anno di vita scrivono numerosi inediti in inglese, registrandone 3: “Anne”, “Feelin’ naked” e “Don’t test my rage”. I brani entrano nella compilation “Nuove proposte” della celebre collana HitMania. Nel 2014, in cerca di nuove sonorità, aumentano il loro organico con l’ingresso delle tastiere, proseguendo intanto l’attività live a Milano e nell’hinterland.

La band intraprende un percorso diverso cominciando a scrivere testi in italiano: nel 2016 partecipano al Tour Music Fest sfiorando le fasi finali. Nel 2017 registrano il loro primo album, “L’Ultimo Entusiasta”, presentato in anteprima al Legend Club di Milano. In concomitanza con l’uscita dei videoclip di “Se ti fermi hai perso” e di “Solo cenere”, la band partecipa alle selezioni per Sanremo Giovani raggiungendo le fasi finali. La band affianca all’attività live la partecipazione a diversi contest tra cui il prestigioso SanremoRock, conquistando le semifinali tra oltre 1800 band provenienti da tutta Italia e ottenendo la possibilità di esibirsi sul palco dell’Ariston di Sanremo.

Tra il 2019 e il 2021 la band scrive numerosi brani, nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, e grazie anche alla collaborazione con Davide Maggioni riesce a pubblicarne tre. Nel 2021 partecipano al contest “Promuovi la tua musica” aggiudicandosi il primo premio come miglior inedito. Nel 2023 partecipano al contest “Moda & Musica” aggiudicandosi nuovamente il primo premio come miglior inedito.

Il 2024 entrano in studio per registrare il brano “Meladia” da presentare alle selezioni del contest “Una Voce Per San Marino” per approdare così all’Eurovision. Dal 2025 scelgono la label Sorry Mom! per le loro pubblicazioni.

ASCOLTA “TUTTO QUELLO CHE MI HAI DATO”!

https://orcd.co/side74-tuttoquellochemihaidato

martedì 27 maggio 2025

Silent Wall pubblica il primo omonimo album

Silent Wall pubblica il primo omonimo album: un lavoro che rappresenta l’essenza del progetto, nato dalla fusione tra le visioni personali dei suoi componenti e una narrazione che esplora i riflessi della storia umana. Sei tracce che costruiscono un affresco sonoro dove passato e presente si confrontano, si rincorrono, si specchiano. Il filo conduttore? Il tempo, osservato non solo nel suo scorrere, ma anche nel suo eterno riproporsi sotto forme diverse.

Tra sarcasmo e dramma, tra evocazioni storiche e riflessioni simboliche, il disco si muove tra ambientazioni immaginifiche e contenuti profondi, accompagnati da un sound sperimentale e ricco di sfumature, che grazie all’utilizzo di vari strumenti acustici e sonorità proprie di tradizioni europee e orientali, antiche e moderne, parte dal cantautoriale per spaziare fino all’ethnic folk e alla world music.

Tracklist:

SILENT WALL

Una breve introduzione strumentale, eterea e sospesa, che apre le porte a un viaggio sonoro dal carattere quasi onirico. Un invito a varcare la “parete silenziosa” che separa l’ascoltatore dal mondo evocato dai brani.

YAFA

Anno 1229, a Giaffa: l’Imperatore Federico II e il Sultano al-Malik al-Kamil firmano un trattato di pace che pone fine alla sesta crociata. Nessuno spargimento di sangue, solo dialogo. Il brano immagina il confronto tra due sovrani affascinati l’uno dalla cultura dell’altro, immersi nello splendore di una corte mediorientale.

L’ARBURU

Yggdrasil e l’ulivo: due alberi sacri in culture lontane, oggi uniti da una stessa ferita.

La xylella devasta i campi del Salento e l’albero della vita diventa simbolo di morte. Il brano mette in relazione la mitologia norrena con la cultura salentina, intrecciando musiche popolari, suoni arcaici e un senso di perdita condivisa.

LA TRAPPOLA

La presa di coscienza arriva spesso in modo inaspettato. Qui, è l’osservazione della natura — della sua spietata bellezza — a far emergere il dubbio: cos’è davvero crudele? Il morso del ragno o l’impossibilità di salvare sia la vittima che il predatore? Un brano che riflette con delicatezza sulla complessità morale dell’esistenza.

SOTTO COPERTA

Sotto il mito dei pirati si nasconde un’umanità diversa da quella raccontata dal cinema. Cosa accadeva davvero tra le assi di una nave, tra marinai ubriachi, affamati e costretti alla convivenza forzata per settimane? Il brano mette in discussione l’immaginario collettivo, restituendo una visione più cruda e ambigua della vita di mare.

L’ARMA BIANCA

Cosa succederebbe se un soldato moderno incontrasse un guerriero del passato? In questo brano si affronta lo stravolgimento dei valori militari attraverso i secoli: il confronto tra onore e tecnologia, tra corpo a corpo e distanza, tra ideali e disincanto. La guerra cambia forma, ma non perde la sua brutalità.

Silent Wall condensa un’esperienza in embrione da tempo. È un’esigenza di espressione e una volontà di esplorazione stilistica. La formazione umanistica dell’autore Matteo Boccadamo influisce su testi e tematiche che abbracciano storia e letteratura, presentate con tono ora aulico, ora goliardico. Per un sound coerente e contestualizzato, si ricorre a strumenti, per lo più acustici, e sonorità tradizionali di diverse epoche e provenienze. La fusione di stili e sperimentazioni, e di esperienze portate dai vari artisti che gravitano intorno al progetto, dà vita al primo album che spazia dal folk alla world music.

ASCOLTA “SILENT WALL”!

https://benext.lnk.to/silentwall

 

“Elemental” è il nuovo EP dei The Windfall

 

“Elemental” è il nuovo EP dei The Windfall: un viaggio sonoro in sei tracce che si snoda tra suggestioni ambient, influenze celtiche, atmosfere new wave e momenti più intimi e riflessivi. Un vero e proprio caleidoscopio emotivo e musicale, in cui ogni brano rappresenta una sfumatura diversa di un racconto più grande, con la natura come metafora fondante dell’esistenza.

Il concept dell’EP si costruisce su un flusso di immagini evocate e sensazioni profonde, dove musica e simbolismo si fondono in un’esperienza immersiva e viscerale.

“Elemental” è il punto di partenza di un percorso musicale in costante evoluzione e contaminazione, ma anche una tappa significativa nella produzione della band, che anticipa nuovi brani già presentati dal vivo.

TRACKLIST:

MATER

Brano manifesto dell’identità musicale dei The Windfall, “Mater” è un omaggio alla Natura e al concetto universale di Madre. Tra suggestioni ambient, new wave e world music, il pezzo invita all’abbandono nelle braccia del creato, come rifugio da un vivere spesso innaturale.

TAJAWL

Dal termine arabo che significa “errante”, “Tajawl” esplora il viaggio interiore e spirituale, quello che ci riporta alle origini ma è costantemente in divenire. Un percorso sonoro e simbolico verso l’equilibrio, tra mutamento e ricerca di sé.

A LAND FOR ANIMALS

Ispirato da una frase di Émile Zola – “Il compito più alto dell’uomo è liberare gli animali dalla crudeltà” – questo brano immagina una terra utopica dove ogni essere vivente ha dignità e libertà. Il ritmo tribale e le sonorità incalzanti richiamano la forza ancestrale della natura che si riprende i suoi spazi.

SEEDS

“Seeds” riflette sul valore dei semi – reali e metaforici – che ogni azione lascia dietro di sé. Un brano che alterna registri musicali diversi, per raccontare l’attesa, la speranza e la consapevolezza che il nostro presente costruisce il nostro futuro.

Il progetto musicale The Windfall nasce dall’esigenza artistica di Gianluca Gugliotta, che ha sapientemente fuso elementi di sonorità celtiche e world music con rimandi alla new wave e all’ambient, attraverso l’uso di strumenti particolari come l’handpan, il dulcimer, e percussioni etniche, uniti a chitarre elettriche effettate, drum machine e sintetizzatori analogici. Fin dalla fase di composizione, l’obiettivo principale del progetto è stato quello di evocare immagini di natura e creare vibrazioni musicali libere e mutevoli, con un forte richiamo all’equilibrio interiore dell’uomo in rapporto ai cicli naturali.

Alla guida del progetto troviamo Gianluca Gugliotta, accompagnato da Giovanni Alibrandi, affermato violinista, e da Eliana Mazzei, voce e flauto traverso.

I loro live sono veri e propri viaggi sensoriali, spesso arricchiti da proiezioni video legate ai quattro elementi naturali: fuoco, aria, acqua e terra. Queste performance, cariche di atmosfera, si sono svolte in suggestive location siciliane, in festival e rassegne come Intermittenze e il Radica, catturando l’attenzione del pubblico con la loro dimensione musicale evocativa e immersiva.

Il progetto The Windfall è sotto contratto con l’etichetta discografica Sorry Mom! dal settembre 2024.

ASCOLTA “ELEMENTAL”!

https://orcd.co/thewindfall-elemental

lunedì 26 maggio 2025

I Rookie tornano con “Shelter”

I Rookie tornano con “Shelter”, il loro ultimo lavoro in studio: sette tracce cariche di energia e sincerità che si muovono tra le sonorità dell’alternative rock e del punk rock. Un viaggio sonoro ed emotivo tra incertezze, battaglie interiori e il desiderio urgente di trovare un posto nel mondo in cui sentirsi al sicuro.

Ogni brano è una tappa di questo percorso, in cui si alternano smarrimento e voglia di riscatto, vulnerabilità e resistenza. I Rookie raccontano senza filtri ciò che significa sentirsi fuori posto, cadere e doversi rialzare, sempre con la speranza – o la rabbia – di trovare finalmente il proprio spazio, il proprio “shelter”, ovvero il rifugio sicuro.

TRACKLIST:

RESOLVE

Resolve esplora la difficoltà di prendere una decisione drastica, chiudendo con una parte della propria vita tra il timore di sbagliare e la necessità di andare avanti.

BOY

Boy parla del dubbio di essere nel posto giusto, del rimpianto per ciò che si è lasciato indietro e della sindrome dell’impostore.

MINIAS

Minias utilizza la dipendenza come metafora, descrivendo il momento in cui scegliamo consapevolmente qualcosa che ci fa stare bene, anche sapendo che potrebbe non essere giusto per noi.

LET DOWN

Let Down affronta le difficoltà di una relazione, la lotta per sistemare le cose e la consapevolezza che a volte il cambiamento è necessario affinché qualcosa migliori.

SHELTER

Shelter è una riflessione adulta sui sogni e sulla nostalgia dei momenti che riaccendono una passione mai spenta.

DOGTOWN

Dogtown si ispira al film Lords of Dogtown, utilizzando la corsa in skateboard come metafora della vita, dove spesso si corre senza fermarsi ad apprezzare il viaggio.

YOU LOOSE

You Loose esprime rabbia per un tradimento, sia personale che ideale, e la difficoltà di perdonare se stessi o gli altri per aver perso ciò in cui si credeva.

I Rookie nascono nel 2015 tra i paesaggi laboriosi e chiusi del nord-est, dove il grigio del cielo e l’odore della nebbia permeano l’animo. Qui hanno scoperto che l’unica via d’uscita dalla routine delle fabbriche risiedeva nella creazione di sé stessi, con la creatività come unico vero “metaverso” in cui poter esistere ed esprimersi pienamente. Il loro percorso va oltre ai semplici nomi delle band e alle collaborazioni passate sul palco, incarnando uno spirito di autentica esplorazione artistica. Con un album pubblicato nel 2016 per Dischi Bervisti / Dreaming Gorilla Records e un singolo lanciato nel mezzo delle difficoltà del 2020, i Rookie hanno resistito a una pausa imprevista.

Nel 2024, pubblicano “Resolve” e “Boy”, primi singoli estratti dalla prossima release intitolata “Shelter”, in uscita per Sorry Mom! / Universal.

A fine settembre è uscito il terzo singolo “Dogtown”.

“Shelter” è trainato dal singolo “Let down”.

ASCOLTA “SHELTER”!

https://benext.lnk.to/shelter

 

venerdì 23 maggio 2025

“Big Stone” è l’inno alla fuga firmato The Rednecks

Chitarre e ritmiche che sanno di polvere e libertà, di benzina e vento in faccia: “Big Stone” è l’inno alla fuga firmato The Rednecks.

Nel nuovo singolo, la band sceglie il Gran Sasso come simbolo di riscatto e rinascita: è una corsa a perdifiato verso un luogo dove il tempo rallenta e tutto sembra più reale. Questa montagna rappresenta un confine ideale tra due mondi: da un lato il caos urbano, l’asfalto bollente e le giornate tutte uguali; dall’altro la libertà selvaggia, il silenzio dei boschi, la bellezza autentica di una vita più semplice. Il protagonista decide di lasciarsi alle spalle frustrazioni e superficialità per inseguire qualcosa di più vero — un legame profondo con la natura e con se stesso.

Con il loro marchio di fabbrica hard rock intriso di southern vibes, i The Rednecks costruiscono un racconto musicale ribelle e nostalgico, che affonda le radici nella cultura rurale e on the road. “Big Stone” non è solo una canzone: è una dichiarazione d’intenti, una ruvida ballata per chi sente che, per ritrovarsi, a volte basta perdersi tra le montagne.

Cinque Rednecks di mare e montagna si incontrano nella Capitale per portare avanti il buon nome del Rock. Ispirati da un genuino southern rock elettrico, ne valorizzano le radici blues con contaminazioni di matrice hard rock fino a suggestioni grunge e punk.

Nel 2023 firmano per la label Sorry Mom! e, dopo i singoli “Rockerolla”, “In a Different Sky” e “Ladderman”, pubblicano il loro primo LP “All Boom” nell’ottobre del 2024, distribuito da Artist First.

“Big Stone” è il secondo singolo di quest’anno dopo “Rutuli’s Tavern”.

ASCOLTA “BIG STONE”!

https://ffm.to/therednecks-bigstone

 

Samrose lancia il nuovo singolo “Evelyn”

 

Samrose lancia il nuovo singolo “Evelyn”: un pop rock spigoloso e ruvido, in cui il suono graffia quanto le liriche dirette e taglienti.

“Evelyn” racconta la storia di una ragazza sola, intrappolata in una quotidianità fatta di sopravvivenza. Ha poco, ma ogni giorno fa ciò che serve per andare avanti, anche quando significa vendere il proprio corpo. Non sta vivendo davvero: resiste.

Eppure, qualcosa dentro di lei tiene accesa una scintilla. È l’amore — forse solo un’illusione, forse la sua unica salvezza. Mentre si concede a un estraneo, nella mente e nel cuore c’è qualcun altro. È con lui che si sente viva. È con lui che, nonostante tutto, riesce a sentirsi meno sola.

Questa notte sarà di un altro, ma lei finalmente sa chi è. E ora lo sa: è viva.

Samrose è un cantautore di 25 anni di Roma. A lui però piace credere di essere più di questo.

Un artista…. No, una persona. Una persona con tante storie da raccontare, alcune sue e alcune donate da altri. Di questo è convinto: che ognuno abbia la sua storia e che tutte le storie abbiano il diritto, anzi il dovere di essere raccontate.

Perché tutte le storie sono degne di essere ascoltate. Non un sentimento è più o meno degno di un altro. Tutti devono avere una voce.

Lui è qui per questo.

ASCOLTA “EVELYN”!

https://orcd.co/samrose-evelyn