Il
fascino di un racconto estemporaneo e leggendario viene rivestito di
un sound ibrido che alterna musica classica e prog per un risultato
del tutto innovativo ed accattivante.
“Il
Distacco” è un brano che racconta l’evento epico della
separazione tra il Dio Alieno
e la sua amata, a causa dell’imminente Diluvio Universale.
E’ un pezzo che musicalmente si ispira da una parte alle arie
melodrammatiche Pucciniane (in particolare alla Madame Butterfly)
e dall’altra alla chitarra dolce ma penetrante dei primi King
Crimson. Grande amore e
forte tensione sono i sentimenti portanti di questa canzone
interpretata da entrambi i cantanti del gruppo: Savino
De Palo e Giulia Cardia.
“Atlas”,
che dà il nome al primo
album dei Verganti, era il
monte più alto dell’isola di Atlantide, presumibilmente il monte
dove si stabilì il primo insediamento di alieni, che diedero vita
proprio al regno Atlantideo. Secondo alcune versioni Atlas si può
identificare con il paradiso terrestre dove nacquero Adamo ed Eva
pro-genitori della razza umana.
L’album
dei Verganti racconta la storia dell’arrivo degli alieni sulla
terra e del Diluvio Universale che sommerse Atlantide, costringendo
un gruppo di atlantidei a fuggire via mare verso nuove terre da
colonizzare Atlas narra anche la storia d’amore fra il re alieno e
una donna umana (forse la stessa Eva).
È un album suonato e interpretato, ricercando
il sound degli anni ’70.
Guardando a gruppi come i New Trolls di Concerto Grosso, alle Orme e
agli Uriah Heep degli esordi. Ma anche al neo- prog di IQ, Steve
Hackett, Steve Wilson. Da un
punto di vista più strettamente musicale, Atlas rappresenta il
tentativo dei Verganti di proporre musica “colta” in un mondo
prettamente “usa e getta”.
Un obiettivo che, rispettando i
canoni del rock progressivo, utilizza la melodia del cantato italiano
come valore costante in tutti i pezzi. Questa scelta rende la
proposta dei Verganti accessibile a un vasto pubblico, pur senza
coercizioni di stampo “commerciale”.
Lo studioso e storico Mauro
Bigllino dice di loro: “i
Verganti tracciano nel loro concept album “ATLAS”, un percorso
che svela, con parole, suoni ed emozioni, la strada che l’uomo ha
percorso e che deve portare ad una nuova consapevolezza: la coscienza
di chi siamo, al di fuori delle favole consolatorie che sono state
elaborate per tenere l’umanità chiusa nei recinti che sono
rassicuranti ma anche stringenti, perché ci impediscono una vera,
piena e concreta realizzazione di noi stessi. I Verganti “vergano”
cioè “bacchettano” le persone con gli occhi troppo chiusi, in
modo che vedano la verità davanti ai loro occhi: un obiettivo
davvero importante".
Autoproduzione
BIO
La
Band si chiama “Verganti”, formatasi
nel 2015, ha trovato nel rock progressive di derivazione anni 70, una
matrice forte e comune. Atlas, loro primo album, è un
“concept album”, che attraverso dieci capitoli conduce
l’ascoltatore indietro nel tempo, quando ancora l’uomo e la
donna, come li conosciamo oggi, non esistevano. Tutto nacque dalla
lettura di un vecchio libro “L’enigma di Atlantide”. In un
capitolo si accenna a teorie secondo le quali i fondatori di
Atlantide fossero di fatto una colonia di alieni provenienti dallo
spazio. Su quello spunto i Verganti hanno iniziato a immaginarsi una
storia. Tempo dopo, uscì un altro libro fondamentale “LA BIBBIA
NON PARLA DI DIO”, scritto su basi storiche e scientifiche da Mauro
Biglino, studioso e traduttore di lingue antiche. Questo secondo
libro rappresenta una rilettura della Bibbia nella lingua originale
in cui è stata scritta e afferma che la Bibbia non è un libro
religioso o spirituale, ma un libro “storico”. Ciò confermava
ciò che la band stava immaginando e trascrivendo in musica.
I
Verganti sono Adolfo Pacchioni composizioni, chitarre e cori; Gianni
Vazzana tastiere e cori; Gigi Morello batteria e arrangiamenti
ritmici; Giulia Cardia voce solista e cori; Paolo Bellardi basso;
Savino De Palo voce solista.
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